Washington, 22 dic – Non si ferma l’ondata iconoclasta degli antirazzisti. La vittima, questa volta, è Robert E. Lee, il famoso generale confederato accusato di razzismo dalla cultura mainstream statunitense. La statua del generale Lee, che rappresentava la Virginia presso il Campidoglio americano, è infatti stata rimossa ieri mattina. Al suo posto verrà installata una scultura che ritrae la studentessa afroamericana Barbara Johns che, nel 1951, si ribellò alla segregazione razziale nelle scuole della Virginia.
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Che fine farà la statua del generale Lee?
La rimozione del monumento è stata fortemente voluta da Ralph Northam, governatore della Virginia. Northam, che è democratico, aveva istituito una commissione che studiasse il caso già un mese prima della morte di George Floyd. Sull’onda delle manifestazioni di Black lives matter, poi, non ci è voluto molto perché la commissione decidesse di rimuovere la statua del generale Lee, che assieme a Washington rappresenta la Virginia nel Campidoglio degli Stati Uniti. La statua verrà quindi ricollocata presso il Virginia Museum of History & Culture, a Richmond.
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La «cultura della cancellazione» senza limiti
Un caso simile di «sostituzione monumentale» si era verificato a Bristol, in Gran Bretagna. Al posto della statua mercante e politico britannico Edward Colston (1636-1721), accusato di schiavismo, gli attivisti locali di Blm avevano eretto un’opera dedicata all’afrobritannica Jen Reid, una delle manifestanti che avevano rovesciato il monumento di Colston. Tuttavia, l’installazione di questa statua made in Blm non aveva ricevuto l’approvazione del sindaco laburista (di origini caraibiche) Marvin Rees. Sicché la statua è stata rimossa neanche 24 ore dopo. Nel caso del generale Lee, invece, la sostituzione è stata ideata, approvata e resa esecutiva dal governatore stesso della Virginia.
Il video
4:02 am. 12/21/20. Crypt of the US Capitol. pic.twitter.com/2ttGecsj5B
— Tim Kaine (@timkaine) December 21, 2020
Elena Sempione
1 commento
Già vivono da “miracolati” senza storia e ritengono che sia la strada giusta. Non penso che “sputare” sui morti porti bene. Cadaveri viventi subiscono…