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Xi Jinping: “Prepararsi a combattimenti reali”. Guerra imminente a Taiwan? Occhio alle date

by Eugenio Palazzini
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Roma, 12 apr – Tra le autorità di Taipei cresce il timore di un attacco imminente da parte di Pechino. Il ministro degli Esteri di Taiwan, Joseph Wu, non ha usato mezzi termini al riguardo: “Sembra che stiano cercando (le truppe cinesi, ndr) di prepararsi a lanciare una guerra contro Taiwan’‘, ha dichiarato alla Cnn, menzionando ”le esercitazioni militari e anche la loro retorica”. Secondo Wu, il governo taiwanese considera “la minaccia militare cinese come qualcosa che non può essere accettata e la condanniamo”. La tensione è senz’altro alta e in questo senso non è una novità, l’ansia aleggia sull’arcipelago ormai da anni, con punte di allerta periodicamente crescenti. Questa è una di quelle fasi che non lasciano dormire tranquilli nessuno e le ultime dichiarazioni di Xi Jinping suonano come l’ennesima minaccia.

Xi Jinping: “Prepararsi a combattimenti reali”

Le forze armate cinesi devono ”aumentare il loro l’addestramento militare per essere pronte a combattimenti reali“, ha detto il leader del Dragone asiatico, citato dall’emittente televisiva Cctv. Parole pronunciate da Xi Jinping dopo aver ispezionato la marina del Comando del teatro meridionale dell’esercito cinese. Stando poi a quanto riferito dall’agenzia di stampa Xinhua, il presidente cinese ha specificato che le truppe di Pechino devono anche “migliorare la loro modernizzazione su tutti i fronti”. Un appunto, quest’ultimo, che sulla carta rimanda la possibile “reconquista”, da tempo invocata. Potrebbe tuttavia essere un bluff, un modo per ribadire la volontà di riprendersi Taiwan, ma al contempo far credere, senza ammetterlo chiaramente, che l’esercito cinese non è ancora pronto per farlo. Vale sempre, soprattutto in Oriente, l’inflazionata massima di Sun Tzu: “Fondamentale in tutte le guerre è lo stratagemma. Se sei capace, fingi incapacità; se sei attivo, fingi inattività”.

Attacco a Taiwan, questione di anni? 

C’è però un altro dato che farebbe pensare a un conflitto meno vicino di quanto si possa credere basandosi su esercitazioni militari e discorsi infuocati. Il ministro degli Esteri di Taiwan, nella succitata intervista rilasciata alla Cnn, ha messo sì in guardia le truppe di Taipei dalle manovre cinesi, ma le ha esortate ad essere pronte “entro il 2027”. Resta ovviamente l’imprevedibilità che contraddistingue ogni apparente quiete prima della tempesta, ma i segnali restano contrastanti. Perché entrambe le parti a ben vedere da un lato paventano una guerra imminente e dall’altro lasciano intendere che è forse questione di anni, non di giorni.

Attualmente dunque i diversivi strategici appaiono più ipotizzabili di un attacco vero e proprio, salvo sorprese e cambi di passo improvvisi da parte di Pechino, poco frequenti se ne osserviamo la proverbiale ponderatezza e le mosse effettive degli ultimi settanta anni. In ogni caso è verosimile che la Cina prima o poi attaccherà, ma stando ai suoi stessi programmi, ha ancora 27 anni a disposizione. Perché la “riunificazione” è stata annunciata entro il 2049.

Eugenio Palazzini

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fabio crociato 12 Aprile 2023 - 4:45

L’ unico rischio vero è che vendano Taiwan per chiudere una partita più importante.

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