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Dieta senza lattosio: facciamo il punto sui formaggi adatti agli intolleranti

by La Redazione
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L’intolleranza al lattosio è una condizione dell’organismo dovuta alla carenza dell’enzima che è responsabile, nell’intestino, della digestione di questa particolare componente zuccherina del latte.

I soggetti intolleranti tendono a seguire una dieta priva o a ridotto contenuto di latte e derivati, ma esistono alcuni formaggi che, nonostante siano prodotti a partire dal latte, risultano completamente privi di lattosio.

Formaggi senza lattosio, ma ricchi di gusto

Quando si parla di formaggi privi di lattosio che possono essere inclusi nei regimi alimentari dei soggetti intolleranti si fa riferimento ad alimenti caseari veri e propri, oggi considerati eccellenze del territorio.

Per individuare tutti i migliori prodotti caseari senza lattosio è possibile affidarsi a un punto di riferimento come Pinna Formaggi, realtà leader nella produzione di formaggi di pecora e capra, con un’esperienza nel settore di oltre 100 anni.

Inoltre, sul sito pinnaformaggi.it è possibile passare in rassegna tutte le proposte della linea senza lattosio ideata dall’azienda, così come trovare tante informazioni utili sull’argomento, grazie ad approfondimenti dettagliati e a una sezione interamente dedicata alle domande più comuni su questa tipologia di prodotti.

A tutto ciò si affianca un vademecum dedicato a tutti quei processi produttivi che aiutano a ottenere prodotti caseari di alto livello, ma del tutto adatti a coloro che seguono una dieta senza lattosio.


Prodotti caseari senza lattosio: dai formaggi stagionati a quelli freschi


Una risposta particolarmente esauriente a chi oggi sia costretto a seguire una dieta senza lattosio arriva dai formaggi stagionati che, proprio in virtù dei lorotempi di maturazione, non contengono lattosio.

È il caso del pecorino romano DOP e del pecorino sardo MATURO DOP, che alla fine della stagionatura possono essere considerati come formaggi naturalmente privi di lattosio. La ragione è da rintracciare nella maturazione, un processo che, oltre a conferire al prodotto il gusto caratteristico che lo contraddistingue, fa sì che il lattosio venga completamente metabolizzato a opera dei batteri lattici.

Un aspetto oggi confermato da diversi studi, che hanno acclarato come molti formaggi a lunga maturazione, proprio a conclusione del loro periodo di invecchiamento, risultino privi di lattosio.

Ma esistono anche molti altri derivati del latte che, nonostante nelle loro fasi di produzione non contemplino lunghe maturazioni, possono essere considerati senza lattosio: è il caso di alcuni particolari formaggi a breve stagionatura e formaggi freschi, come per esempio la ricotta e il brigante.

La ricotta senza lattosio, in particolare, è un prodotto altamente digeribile che si contraddistingue per le note fresche e dolci, che lo rendono perfetto anche per un fine pasto oppure uno spuntino. Il brigante senza lattosio, altrettanto fresco e leggero, risulta invece un ingrediente perfetto con cui valorizzare appieno tantissimi piatti salati.

Al di sotto di quale valore un formaggio è senza lattosio?

Stando a quanto indicato dal DGSAN – la Direzione generale per l’Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione del Ministero della Salute, nelle note 27673 del 7/7/2015 e 31769 del 4/8/2016, oggi possono essere considerati senza lattosio e accompagnati da questa particolare dicitura tutti i prodotti lattiero-caseari con un tenore di lattosio residuo inferiore a 0,1 g/100 g.

Il pecorino sardo MATURO DOP, per esempio, presentando a fine maturazione un contenuto di lattosio pari a 0,0026 g/100g, dunque molto inferiore al limite residuo prefissato di 0,1 g/100 g, può essere dichiarato come formaggio privo di lattosio, senza contare che questo particolare prodotto caseario, già a due mesi di stagionatura, presenta un residuo medio di lattosio piuttosto esiguo, pari a 0.0076 g/100 g.

Per quanto riguarda invece i formaggi a breve stagionatura e i formaggi freschi, invece, sitratta di prodottiottenuti mediante una particolare lavorazione che prevede la scomposizione per via enzimatica del lattosio nei sue due monosaccaridi costitutivi più digeribili, il glucosio e il galattosio, ma lasciando inalterato il sapore del formaggio.

Tutto questo fa sì che anche i soggetti intolleranti al lattosio possano assumere, senza alcuna conseguenza, il pecorino romano dop e il pecorino sardo maturo così come molti altri formaggi stagionati e freschi di elevata qualità. E il vantaggio, in questo caso è duplice, poiché oltre a essere considerati delle vere e proprie eccellenze regionali, sono spesso ricchi di sostanze nutritive fondamentali per ilbenessere dell’organismo.

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1 commento

fabio crociato 3 Dicembre 2022 - 4:14

Le mucche hanno intolleranze a mangiare certe schifezze ?! Partiamo più a monte, in collina… per poter comprendere cosa abbiamo combinato in basso.

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