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Vitamina C: a cosa serve, dove si trova, come assumerla e in che quantità

by La Redazione
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Sempre più apprezzata per via dei benefici per il corpo e per la mente ma non meno temuta per il rischio che se assunta in dosi eccessive crei fastidi e disturbi anche gravi, ecco una breve guida a tutto quello che c’è da sapere sulla vitamina C: a cosa serve, dove si trova, qual è la dose giornaliera di riferimento, come assumerla.

Guida essenziale alla vitamina C e ai suoi benefici

L’acido ascorbico – a voler usare il nome scientifico – è uno dei micronutrienti facente parte del gruppo delle vitamine indispensabili allo svolgimento di una serie di funzioni basilari dell’organismo umano. Si tratta nella maggior parte dei casi di funzioni che hanno a che vedere con la crescita o la rigenerazione e la riparazione dei tessuti. Per rispondere più direttamente alla domanda a cosa serve la vitamina C?, infatti, essa è implicata nel metabolismo delle proteine che sono, a propria volta, gli elementi base di cui sono costituiti cellule, tessuti, organi. Tra le proteine che la vitamina C aiuta a metabolizzare c’è, per esempio, il collagene: si reputa che sia la componente principale del 30% del nostro organismo – e del 90% della sola pelle – e sempre presente laddove ci sia tessuto connettivo, quindi in cartilagini, articolazioni, ossa, denti, capelli e unghie, oltre che appunto nella pelle. La vitamina C è indispensabile, insomma, ogni qualvolta un trauma o il semplice processo di invecchiamento abbiano creato un danno – riparabile – a queste strutture e per prevenirlo. Un’azione simile la svolge in quanto capace di contrastare i radicali liberi e, quindi, di prevenire l’invecchiamento delle cellule e i suoi sintomi più evidenti e precoci. Spesso viene sottolineato, però, come la vitamina C aumenti la biodisponibilità del ferro e, cioè, ne faciliti l’assimilazione, soprattutto quando è assunto per via alimentare.

Quanto appena detto basta a capire l’importanza di inserire nella propria dieta, varia ed equilibrata, anche alimenti ricchi di vitamina C: sono soprattutto alimenti vegetali come frutti di bosco, peperoni, broccoli, kiwi, agrumi, rucola, papaya, rape e molte varietà di crucifere come il cavolo rosso o i cavoletti di Bruxelles. Per assicurarsene la corretta assunzione tramite alimentazione, non si può non tenere conto del fatto che la vitamina C è idrosolubile, piuttosto sensibile al calore e all’esposizione all’aria: vuol dire che, a differenza di altre vitamine, la vitamina C tende facilmente a “perdersi” e soprattutto a perdere efficacia ed è per questo che bisognerebbe fare attenzione ai metodi di cottura scelti e, se possibile, assumere crudi e freschi gli alimenti ricchi di vitamina C.

Quando ciò non sia possibile e soprattutto quando sintomi come pelle secca, capelli e unghie fragili e che si spezzano, gengive infiammate e che sanguinano, difficoltà di concentrazione facciano pensare a una carenza di vitamina C si può ricorrere, sotto la guida di un medico, a degli integratori di vitamina C. Può essere utile tenere in considerazione in questo senso che le dosi di riferimento negli adulti in condizioni normali sono 105 mg per gli uomini e 85 mg per le donne. Quantità lievemente superiori sembrerebbero favorire la concentrazione, avere un effetto regolatore della pressione sanguigna e benefici contro i più comuni malanni stagionali e nel rinforzare il sistema immunitario. Un eccesso di vitamina C è, però, altrettanto indesiderabile causare vertigini, mal di testa, problemi gastrointestinali.

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