Roma, 24 apr – Lo abbiamo ripetuto più volte: una crisi può essere un acceleratore di dinamiche e processi già in atto. Stavolta però non parliamo di derive orwelliane e controllo sociale causato dall’emergenza coronavirus, affrontiamo un argomento un po’ più “basso”: le bugie di Giuseppe Conte. Nell’enorme mole di informazioni, dubbi, polemiche di queste settimane, tra le fake news dei sedicenti esperti e le bufale istituzionali, le bugie di Giuseppi meritano senza dubbio uno spazio ad hoc. Elenchiamo qui almeno 7 menzogne del presidente del Consiglio relativa alla gestione dell’emergenza Covid-19 e all’azione politica connessa.
-
7) Conte sapeva del coronavirus dal 5 gennaio ma ha taciuto
Giuseppe Conte e il governo sapevano dei rischi connessi al coronavirus già dal 5 gennaio scorso. Quel giorno la direzione generale della prevenzione sanitaria invia una nota a Regioni e ministeri con questo oggetto: “Polmonite da eziologia sconosciuta – Cina”. Nella circolare si parlava dei primi 44 casi di febbre e difficoltà respiratorie a Wuhan. Nella circolare erano contenute anche le indicazioni sbagliate dell’Oms: “Evitare qualsiasi restrizione ai viaggi e al commercio con la Cina”. Conte e il ministero della Salute sapevano già dai primi di gennaio che il Covid-19 avrebbe potuto causare fino a 800 mila vittime, ma si è preferito tacere per non impaurire gli italiani. Si sapeva anche dei primi casi di anomali e strane polmoniti nel bergamasco già dal 7 gennaio scorso, come divulgato dal medico Pietro Poidomani. Il dossier è stato tenuto segreto per quasi quattro mesi.
-
6) Il “siamo prontissimi” del 27 gennaio
Il 27 gennaio, Giuseppe Conte, ospite a Otto e Mezzo alla domanda di Lilli Gruber “Siamo pronti noi in Italia?”, il presidente del consiglio risponde così: “Siamo prontissimi, l’Italia è il Paese che ha adottato misure cautelative all’avanguardia”. Eppure i magazzini della Protezione Civile erano completamente sprovvisti pure delle mascherine protettive e nessuna azienda italiana ne produceva. Così come la richiesta per produrre respiratori alla società bolognese Siare (l’unica in Italia a farlo) è arrivata solo ai primi di marzo. Il 30 gennaio nella una conferenza stampa in cui annunciava la chiusura del traffico aereo con la Cina ha ribadito: “Non c’è alcun motivo per creare panico e allarme sociale”. Il giorno dopo, il 31 gennaio, è stato decretato lo stato di emergenza senza che però venisse approntato alcun piano.
-
5) L’accusa all’ospedale di Codogno
Il 25 febbraio Conte ha attribuito la colpa dello scoppio del primo focolaio di coronavirus al personale medico-sanitario dell’ospedale di Codogno: “C’è stata una gestione a livello della struttura ospedaliera non del tutto propria secondo i protocolli, quelli prudenti che si raccomandano in questi casi, e questo sicuramente ha contribuito alla diffusione”. Come rivelerà poi l’anestesista Annalisa Malara, solo la perseveranza e l’intuizione dei medici di Codogno hanno permesso la pronta diagnosi di quello che è stato definito paziente uno. Se invece fosse stato seguito alla lettera il protocollo ministeriale del 27 gennaio, questo non sarebbe stato possibile, visto che il caso non rientrava nella categoria “caso sospetto” di coronavirus.
-
4) I 4,3 miliardi destinati ai comuni
Il 28 marzo Conte annuncia di aver stanziato 4,3 miliardi in favore dei comuni. Peccato che i soldi non erano un intervento straordinario, ma la liquidazione anticipata del Fondo di solidarietà comunale. Soldi già dovuti, già presenti nei bilanci comunali e impegnati dai sindaci. “Un gioco delle tre carte”, così lo ha definito Giorgia Meloni.
-
3) L’accusa a Salvini e Meloni di aver votato il Mes
E’ il 10 aprile, quando un Conte visibilmente scosso dalle tensioni nella sua maggioranza, (seguite all’accordo raggiunto all’Eurogruppo che prevedeva il Mes e non gli eurobond), in conferenza stampa attacca frontalmente Matteo Salvini e Giorgia Meloni facendo “nomi e cognomi”, accusando i leader dell’opposizione di aver detto fake news sul Mes. Il presidente del Consiglio afferma: “Era il 2012, io non c’ero, c’era un governo di centrodestra e se non sbaglio la Meloni era ministro”. Peccato che il governo di centrodestra citato da Conte non era più in carica da un anno e a ratificare il Mes fu l’esecutivo tecnico guidato da Mario Monti. Rispetto all’approvazione in Parlamento poi la Lega votò compatta “no al Mes”, mentre Giorgia Meloni risultò assente. Insomma quella detta da Giuseppi a reti unificate è stata una bella panzana.
-
2) “Potenza di fuoco” e liquidità immediata alle imprese
Il 7 aprile Conte annuncia il cosiddetto Dl liquidità, “una potenza di fuoco senza precedenti”, in grado di garantire alle imprese la liquidità necessaria per non chiudere a causa dell’emergenza. In realtà il grosso delle cifre sparate da Conte (400 miliardi che diventano 750 se sommati al Cura Italia) sono solo “sulla carta”, in quanto si tratta di garanzie che lo Stato metterebbe in campo per tutelare le banche, che in questo modo dovrebbero erogare prestiti immediati alle imprese. Il giorno successivo è stato lo stesso presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, a sbugiardare il presidente del Consiglio, spiegando come la liquidità non sarebbe stata immediata, anzi. Nonostante gli interventi successivi del governo gli istituti di credito continuano ad avviare le normali istruttorie prima di erogare il finanziamento, cosa che rende tutto estremamente lungo. Dopo quasi venti giorni praticamente nessun imprenditore ha ancora visto un euro e molti non potranno accedere al credito.
-
1) Mes sì, anzi no, vabbè diciamo forse
Sul Mes Conte ha accusato gli altri di aver diffuso Fake News. Forse perché non ha perso dieci minuti a rileggere le sue dichiarazioni sull’argomento, leggermente contraddittorie, per non parlare della sostanza delle trattative condotte in Europa dal suo governo. Il 20 marzo scorso in una intervista al Financial Times aveva detto chiaramente di voler attivare il Fondo salva stati per l’Italia così da utilizzarne “tutta la potenza di fuoco”. Nei giorni successivi Conte ci ripensa, forse nel tentativo di non indispettire troppo il Movimento 5 Stelle. E così due giorni prima dell’Eurogruppo dove Gualtieri firmerà l’accordo che prevede anche il Mes, il presidente del Consiglio dice: “Mes no, Eurobond sicuramente sì. Il Mes è assolutamente inadeguato, gli Eurobond invece sono la soluzione“. Conte ribadisce in pompa magna di avere “una parola sola e di non cambiare posizione”. Passano dieci giorni e cosa succede? Che Conte cambia di nuovo idea, dichiarando due giorni prima del consiglio europeo di ieri che “rifiutare questa nuova linea di credito significherebbe fare un torto a questi Paesi che ci affiancano nella battaglia”. E così ecco che nell’accordo raggiunto dopo il Consiglio europeo il Mes c’è, degli eurobond invece non c’è traccia. E Conte che fa? Esulta ovviamente, rivendicando un “Recovery fund” che al momento resta solo fuffa. Il capolavoro di Giuseppi mister “ho una parola sola”.
Davide Di Stefano
9 comments
Va bene, ma quanto siete malfidati: alla domanda della Gruber – “se siete pronti”? – il presidente guardandosi attorno ha giustamente risposto: “prontissimi”!
– infatti, lui e il suo entourage avevano da tempo tutti i dispositivi di protezione individuale a portata di mano..
Trovami un paese ricco che era pronto a questa epidemia? TUTTI hanno messo le mani avanti dicenti tranquilli ci pensiamo noi. Giusto o sbagliato? Lo hanno fatto tutti i paesi più potenti quindi…
Mal comune, mezzo gaudio? Penso si possa pretendere di più! O, se proprio vogliamo farci guidare da incompetenti, almeno che lo facciano senza retribuzione. Dai, gli lasciamo un onesto rimborso spese..
[…] Le 7 bugie di Conte […]
Questa epidemia è stata gonfiata ad arte dalle elites occulte della finanza straniera che crea in forma privata il denaro che usiamo e dai suoi burattini.Serve per incarcerarci,controllarci e distruggere l’economia cosi da poterci indebitare ancor piu’.Il sogno di ogni usuraio è una nazione molto indebitata che si puo’ comperare a due lire e tassare a sangue all’ infinito.Nel piano vi è anche di microchipparci come bestie con un vaccino inutile.Il piano è il novus ordine seculorum che compare anche sul biglietto da un dollaro; è il piano massonico di 200 anni fà che prevede la distruzione della famiglia,del cristianesimo e degli stati con un nuovo ordine mondiale comandato da “eletti”..Che la quarantena sia una truffa lo dimostra il fatto che non si puo’ nemmeno camminare lontani da altri su una spiaggia,in un parco,foresta,montagna,etc,coltivare il proprio orto o andare in auto da soli dove cavolo ci pare
Ieri un video di Tucker Carlson di fox news ha riferito che
-Non ci sono prove che la quarantena abbia ridotto i contagi negli USA
-Gli 8 Stati USA che non hanno fatto la quarantena sono SOTTO la media dei casi e dei morti di coronavirus rispetto a quelli in lockdown!!!
-In America da uno studio fasullo dell’ Imperial College si era stimato ad oltre 2 milioni i morti negli USA quando adesso le previsioni totali a fine epidemia sono di 60 mila(oltre 30 volte di meno!!).
Le azioni intraprese anche in Italia dove non vi sono prove che la quarantena abbia ridotto la mortalita(inoltre già molti erano infettati prima come negli USA) sono reati veri e propri come abuso della credultà popolare con notizie basate su “opinioni” di singoli “scienziati”,privazioni incostituzionali della libertà,instaurazione per decreto dello stato di polizia,riduzione in povertà e alla fame,etc.etc. etc.
È sempre un piacere leggere i tuoi commenti.
Rino,
grazie e saluti!
Grazie Cesare, ora puoi andare a studiare meglio per favore ?
shoplistweb, ti consiglio di leggere su siti alternativi a quelli in mano di chi ci affama.Mi rendo conto che la conoscenza di certi fatti puo’ mettere ansia ma và fatta se non vogliamo diventare schiavi.,Per prima cosa ti consiglerei di buttare la tv che io non vedo da oltre 20 anni .Dopo evita i giornali del mainstream media i cui giornalisti lavorano per chi gli paga, non per te