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L’antifascismo e le mezze stagioni

by Adriano Scianca
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antifascismo

Viktor Orban, Vladimir Putin e, ovviamente, Benito Mussolini. Sono loro i politici di cui si è parlato di più in questa campagna elettorale . La Lega del Male è stata convocata in via eccezionale al solo scopo di delegittimare il centrodestra a trazione meloniana dato per super vincente da tutti i sondaggi. Un centrodestra, ci hanno spiegato, brutto, sporco, cattivo, eversivo, feroce con gli immigrati, fanatico nel difendere i confini, pronto a resuscitare il fascismo e a staccarsi dall’Occidente. In pratica, una bella campagna elettorale gratuita messa in piedi dai propri avversari. Già, perché chiunque capisce che il centrodestra così come lo ha dipinto Repubblica è ben più affascinante e intrigante di quello reale, attraversato da mille contraddizioni.

Questo è l’editoriale del direttore pubblicato sul Primato Nazionale di settembre 2022

L’antifascismo oggi

La campagna antifascista imbastita contro la Meloni è stata feroce, monomaniacale, ossessiva, eppure, in qualche modo, più stanca, sfibrata, insincera del solito. Nel 1994, ai tempi del primo governo Berlusconi, l’arrivo della destra postfascista al potere suscitò inquietudine diffusa in una parte del Paese. Oggi l’antifascismo è un gioco di società, un argomento polemico da talk show. Si dice «non avete fatto i conti col passato» così come si dice «la colpa è del buco che ha lasciato il vostro governo»: è un argomento puramente dialettico, polemico, senza sostanza, senza contenuto.

In queste settimane, per esempio, si è parlato della fiamma nel simbolo di Fdi: poiché richiama il Movimento sociale, che a sua volta intendeva in essa celebrare la continuità con il passato regime, quel simbolo sarebbe impresentabile, non accettato nelle cancellerie europee. Eppure è lo stesso simbolo che era presente nei viaggi in Israele di Gianfranco Fini o quando quest’ultimo veniva chiamato a contribuire alla stesura della poi abortita Costituzione europea. La fiamma era anche presente nel simbolo di Fratelli d’Italia quando, appena pochi mesi fa, Enrico Letta presenziava sereno e ciarliero alle presentazioni librarie, con tanto di foto di rito, assieme alla Meloni, riconoscendole piena legittimità. E c’era anche quando tre quarti del mondo politico, intellettuale e giornalistico si indignava perché Fdi aveva avuto l’ardire di mettersi all’opposizione del governo Draghi: nonostante quel simbolo ingombrante, l’avrebbero voluto nell’ammucchiata.

Va da sé che, se non è la fiamma, sarà il taglio di capelli, il segno zodiacale, il figlio del vicino. Il contenuto della scomunica varierà sempre, ma la scomunica resterà. È uno dei motivi per cui all’antifascismo non crede più nessuno. Troppa insincerità stroppia. La campagna stampa volta a rappresentare Giorgia Meloni come Eichmann non avrà alcun peso sul risultato finale, forse addirittura porterà qualche voto in più a Fdi, come reazione. Resta il fatto, come dicevamo, che questo centrodestra è molto meno affascinante di come lo disegnano. E stavolta, al momento di governare, il galleggiamento mediocre potrebbe non bastare.

Adriano Scianca

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2 comments

Lappola 24 Settembre 2022 - 3:03

Caro Letta, io sogno un’Italia dove assassini, ladri, rapinatori, stupratori, spacciatori, siano combattuti ma combattuti fino a scomparire del tutto. Per arrivare a questo bisogna istituire di nuovo le ronde di quartiere armate e con ordine di usare le dotazioni senza scrupolo alcuno. Tu non vuoi questo? preferisci che assassini, ladri, rapinatori, stupratori, spacciatori, siano liberi di impossessarsi della nostra nazione? Le linee di condotta del tuo partito ci dicono che SI, . perciò questa volta vinceremo noi e tu continua a dire che assassini, ladri, rapinatori, stupratori, spacciatori, sono risorse.

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Massimo 24 Settembre 2022 - 7:29

Una faccia stupida con una testa vuota che fa un gesto di merda , il vero problema, come dice il direttore, sarà vedere con quanta percentuale ne uscirà la destra e se riusciranno a governare.

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