Pistoia, 8 giu – Lorenzo Berti sarà il candidato sindaco di CasaPound Italia alle comunali di Pistoia. Berti ha 33 anni, è laureato in Informatica, lavora come project manager nel settore dei sistemi informativi ed è attivo nello sport e nel volontariato. E’ allenatore di Minibasket e ha partecipato a una missione di solidarietà internazionale con la Onlus “Solidarité Identites” in Palestina. Dal 2008 è coordinatore provinciale di CasaPound.
Pistoia è stata amministrata ininterrottamente per settanta anni dalla sinistra. L’attuale sindaco del Pd è finito sotto inchiesta per concussione e abuso di ufficio. Qual è il vostro giudizio sulla giunta uscente?
Estremamente negativo sotto tutti i punti di vista. Un totale fallimento anche come Capitale Italia della Cultura 2017. Una giunta assolutamente non all’altezza dell’importante riconoscimento conferito alla città, non ha saputo accogliere turisti, non ha organizzato eventi degni di nota. Nel frattempo invece di rilanciare la città l’amministrazione uscente è riuscita a far crescere il senso di insicurezza tra i cittadini, un problema che la nostra realtà non aveva mai riscontrato negli anni passati a questi livelli e che adesso invece è sempre più preoccupante.
Perché i pistoiesi dovrebbero scegliere, come alternativa al governo Pd, CasaPound anziché il centrodestra o il Movimento 5 Stelle?
Perché serve cambiamento radicale, che non possono assicurare le solite facce che scaldano le sedie del consiglio comunale ormai da troppi anni. L’opposizione è stata del tutto impalpabile, sia da parte del centrodestra che da parte del Movimento 5 Stelle. La proposta politica di entrambi è poi non fornisce risposte ai problemi principali. Ad esempio sull’immigrazione il M5S non si pronuncia, mentre il centrodestra, schiacciato su posizioni moderate, parla addirittura di lavori socialmente utili per i profughi e di accoglienza per i nuovi immigrati. Quanto sia stata poco incisiva poi l’opposizione da parte anche del Movimento di Grillo lo dimostra il fatto che i tre consiglieri comunali uscenti non si sono neppure ricandidati. A testimonianza di un totale menefreghismo nei confronti delle problematiche cittadine.
Tra le priorità del vostro programma vi è il contrasto all’immigrazione. Da sindaco, cosa farebbe a riguardo?
Abbiamo un ampio programma a riguardo. Innanzi tutto siamo per l’uscita immediata dal progetto Sprar di accoglienza per gli immigrati, iniziativa per la quale abbiamo lanciato da tempo una raccolta firme. Proponiamo poi l’interruzione del rapporto del Comune con le cooperative che accolgono gli immigrati. Puntiamo poi ad impedire l’apertura di negozi etnici e ad un’ordinanza contro i parcheggiatori abusivi e l’accattonaggio molesto, che i cittadini percepiscono sempre più come un problema non trascurabile.
Nel vostro programma non manca poi l’attenzione ai temi dello sport e del sociale.
Assolutamente. Per quanto riguardo lo sport le nostre priorità sono la riapertura della piscina Silvano Fedi, il recupero degli impianti sportivi dismessi come il tendone del Pattinaggio e il centro polisportivo Legno Rosso. Sosteniamo poi i progetti Pistoia basket per la creazione della cittadella dello sport e dell’Us Pistoiese per la creazione del Villaggio Arancione. Per quanto riguarda le politiche sociali proponiamo l’introduzione di criteri che favoriscano i cittadini italiani, residenti da più tempo sul territorio, nelle graduatorie comunali per case popolari e asili nido. Il blocco di tutti i finanziamenti comunali ai campi rom e l’avvio di un progetto per il loro progressivo smantellamento. La destinazione di tutti i fondi risparmiati tagliando le spese per rom e immigrati alla riqualifica delle zone periferiche della città, in particolare alla manutenzione degli alloggi popolari al Bottegone ed alla Fornaci. Non ultima l’introduzione dell’Imposta Unica Comunale per le famiglie italiane con figli e un piano di incremento dei posti negli asili comunali ed abbassamento delle rette.
a cura di Alessandro Della Guglia