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Le bufale degli sbufalatori: quando sono i “debunkers” a diffondere fake news

by La Redazione
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Roma, 20 mar – Li chiamano debunkers o fact-checkers. I termini inglesi che li designano rivelano inequivocabilmente la loro appartenenza e la loro missione: essi sono infatti l’ultima invenzione dei signori del pensiero unico (non dominante ma dominato, viste le continue batoste elettorali accumulate negli ultimi tempi). Espletano la loro funzione quando la situazione per i globalisti e gli euroinomani si fa disperata. Sono considerati il deus ex machina dell’informazione omologata e servile: quando gli opinionisti illuminati perdono di credibilità, schiacciati sotto il peso delle loro contraddizioni (come Scalfari, finito a tessere le lodi financo di Silvio Berlusconi) o dalla loro attitudine a giustificare qualunque crimine commesso da immigrati (come Luca Bottura, che per la tragedia di San Donato Milanese avrebbe titolato «Autista squilibrato crea code sulla Paullese») o ad addebitarne la responsabilità a Salvini, quando non basta più terrorizzare i lettori paventando e facendo spudoratamente il tifo per il disastro del Paese, tocca a loro, gli ‘sbufalatori’. Tra i più celebri c’è sicuramente David Puente, fido debunker del giornalino di Enrico Mentana, che di recente ha brillantemente dimostrato che le rom appostate alle biglietterie automatiche non sono hostess di Trenitalia o ATM.

L’attività dei fact-checkers si è notevolmente intensificata soprattutto nell’ultimo anno, tanto che è già iniziata la pubblicazione di una monumentale serie dedicata alle bufale del governo gialloverde. Un’impresa davvero ambiziosa, quella lanciata da Greta Ardito, Lorenzo Borga e Mariasole Lisciandro del Foglio. “Il governo delle 271 bufale“: così s’intitola l’inchiesta a puntate. Sul podio dei bugiardi Matteo Salvini, Luigi Di Maio e Claudio Borghi, seguiti da Alessandro Di Battista e Laura Castelli. Peccato che il presidente della commissione bilancio della Camera non sia un membro del governo così come Dibba, che nel futuro prossimo si immagina falegname. Insomma, la prima bufala degli sbufalatori è già nel titolo. Ma non finisce qui, perché il concetto di ‘bufala’ su cui si basa l’analisi è quanto mai largo e indefinito, a tal punto da rendere imbarazzanti certe analisi. Tra le tante che si potevano selezionare come esempi, alcune spiccano per arguzia e meticolosità.

sbufalatori bufale 1

Matteo Salvini a Otto e mezzo riporta correttamente il dato sui richiedenti asilo in Francia e in Italia nel 2017, ma la sua affermazione è giudicata una bugia perché avrebbe omesso il confronto tra la velocità delle procedure di evasione delle domande di asilo nei due Paesi. Se già il fatto di definire ‘bufala’ una dichiarazione che riporta dati reali appare singolare, tanto più lo è l’argomentazione degli autori, facilmente ribaltabile: e se fosse proprio l’elevato numero di richiedenti asilo a rendere più lento l’esame delle richieste in Italia?

sbufalatori bufale 2
Qui Di Maio commette una lievissima imprecisione nel riportare il dato di uno studio sul gioco d’azzardo: il 40,2% non rappresenta un minore su due. I fini analisti del Foglio però fanno di tutto per rendere marchiano l’errore, considerando tutti gli under 18, come se il vicepresidente del Consiglio fosse preoccupato per le slot machine negli asili nido.

sbufalatori bufale 3
Con questa i nostri debunkers hanno raggiunto l’eccellenza. Il ministro fantasma Moavero riporta numeri giudicato corretti, ma attenzione: il dato «è fuorviante perché non tiene conto degli arrivi annuali, ma delle domande esaminate partite in anni precedenti». Siamo alla follia.

Con questa poderosa inchiesta del Foglio, la sfida a David Puente è lanciata. Ma l’impeccabile sbufalatore di Open ha pronta la contromossa: pare sia riuscito a dimostrare, consultando l’Archivio storico del Comune di Trento, che è falsa la notizia che trentatrè trentini entrarono in città trotterellando.

Giuseppe Scialabba

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1 commento

Luca 20 Aprile 2019 - 7:14

Questo articolo cazzo sbufala? Avete preso 3 miseri casi rispetto a tutta la montagna di “vere” fake news di cui hanno parlato

I vostri lettori vi sembrano dei cretini da cascarci così?

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