Roma, 14 dic – Sul caso di Andrea Costantino detenuto negli Emirati Arabi da quasi due anni a causa di un pasticcio diplomatico di Luigi Di Maio, allora ministro degli Esteri, si è aperto uno spiraglio di speranza per il suo ritorno in Italia. Ora che la situazione kafkiana di Costantino è diventata mediatica grazie all’impegno quotidiano di Radio Libertà, alla trasmissione Tg2 Post e a una serie di articoli pubblicati sulle testate italiane, uno pure sul britannico Guardian, si inizia a parlare di questo caso come è stato fatto per altri, ad esempio quello di Alessia Piperno, Patrick Zaki e Silvia “Aisha” Romano. Ora è indispensabile che il ministero degli Esteri agisca velocemente e efficacemente per riappianare i rapporti con gli Emirati, anche sulla sponda lanciata dai leader emiratini dopo la vittoria elettorale di Giorgia Meloni. Il 28 settembre scorso, infatti, il presidente Mohamed bin Zayed Al Nahyan e il primo ministro Mohammed bin Rashid Al Maktoum avevano inviato messaggi di congratulazioni al presidente del consiglio, aprendo così alla riapertura dei rapporti diplomatici bruscamente interrotti a causa dell’ex ministro Di Maio. Per verificare l’avanzamento delle trattative con gli Emirati per riportare in patria Andrea Costantino, abbiamo contattato Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri.
Caso Costantino, il viceministro Cirielli: “Tajani è intervenuto direttamente con il titolare degli Esteri emiratino”
Raggiunto telefonicamente, il viceministro Cirielli ha dichiarato: “Abbiamo iniziato un percorso per recuperare i rapporti pregiudicati dal precedente governo. Gli Emirati Arabi sono un Paese sovrano con una magistratura indipendente e quindi bisognerà essere molto cauti. Pressioni e polemiche non aiutano l’azione del nuovo governo che si è mosso da subito per riapprocciare con garbo rapporti che si erano sfilacciati. Lo scopo è quello di ottenere un atto di clemenza nei confronti di Andrea Costantino”.
Cirielli ha confermato che il ministro Antonio Tajani è già intervenuto direttamente chiamando il suo omologo emiratino. Concludendo, Cirielli ha invitato a non forzare la mano mediaticamente e ha rassicurato: “Il governo sta lavorando per recuperare i rapporti deteriorati a causa dell’estremismo ideologico dei precedenti governi a guida grillina. Speriamo concretamente in un gesto di clemenza”.
L’intervento della Lega
In una nota dell’11 dicembre, la Lega ha sollecitato un’azione immediata della Farnesina: “Andrea Costantino deve poter passare il Natale con la sua famiglia. Ci aspettiamo che il ministro Tajani faccia tutto il possibile per riportare a casa un italiano innocente”. Il giorno successivo, Andrea Crippa, vicesegretario della Lega e componente della commissione Esteri, è tornato a chiedere un intervento della Farnesina: “Sono mesi che l’imprenditore italiano Andrea Costantino è bloccato ad Abu Dhabi senza possibilità di rientrare nel nostro Paese. Una situazione insostenibile per il nostro connazionale e per la famiglia che vive con lui il medesimo dramma. Il governo è in carica da quasi due mesi, un intervento risolutivo del ministero degli Affari Esteri è quanto mai necessario. Siamo certi che Antonio Tajani saprà dedicare a Costantino e al suo caso la dovuta attenzione”.
Nel caso Costantino, interviene l’Ambasciatore Pontecorvo
Nell’agosto del 2021, l’Ambasciatore Stefano Pontecorvo, come Senior Civilian Representative della Nato in Afghanistan, aveva coordinato l’evacuazione di 124.000 persone prima di lasciare lui stesso il Paese. Ora, è intervenuto sul caso di Andrea Costantino al Tg2 Post: “Gli emiratini hanno mandato un segnale, un segnale politico forte. Quel segnale può essere perseguito. Quindi, c’è ora spazio per la diplomazia”. Alla domanda della conduttrice in studio, se bisogna pagare per il rimpatrio di Costantino, Pontecorvo ha affermato: “Prima di pagare, c’è una via d’uscita abbastanza semplice che penso si possa perseguire, ovvero l’espulsione dagli Emirati per motivi umanitari. C’è una buona volontà nei confronti di questo governo. Prima si riporta a casa Costantino e poi si vedrà per il pagamento. Lo Stato italiano ha un meccanismo per pagare nel caso fosse necessario”. Gli Emirati hanno chiesto ad Andrea Costantino 550mila euro sotto forma di sanzione per poter lasciare il Paese, poi ridotta alla 275mila euro, ma al momento l’imprenditore è indigente visto che gli sono stati sequestrati tutti i conti correnti.
“Gli emiratini hanno un problema di principio causato dalle improvvide e inopportune dichiarazioni dell’ex ministro degli Esteri (Luigi Di Maio, ndr) che hanno accusato solo gli Emirati di lesioni dei diritti umani”, ha concluso l’Ambasciatore Pontecorvo, rassicurando sulla competenza delle persone che ora sono nei ruoli chiave per dirimere questa vicenda, come Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli italiani all’estero della Farnesina, e Lorenzo Fanara, nuovo Ambasciatore d’Italia negli Emirati Arabi. Ieri ospite a Radio Libertà, Stefano Pontecorvo ha affermato che “questo è un nuovo inizio per il caso Costantino” e che “un intervento politico sarà possibile quando si saranno create le giuste condizioni” attraverso la diplomazia. Infine, l’Ambasciatore ha ribadito che il ministro Tajani sta facendo il massimo per riportare in Italia Andrea Costantino, anche grazie alla competenza di Francesco Talò, consigliere diplomatico del presidente Giorgia Meloni.
Francesca Totolo