Roma, 28 ago – Attualmente la politica italiana sta subendo una forte regressione. Questo a partire dal punto di vista ideologico dei partiti, il quale sembra svanire sotto i fenomeni progressisti e globalisti contemporanei. In apparenza, la fonte del problema inerente la questione politica odierna si sviluppa giร dagli inizi del dopoguerra. Il mancato confronto tra le idee prevalenti a quellโepoca, ossia lโatlantismo ed il comunismo, ha scaturito uno scompiglio ideologico che si rifletterebbe anche ai giorni nostri.
Crisi dei movimenti e dei partiti di lunga data
Tuttavia la crisi dei movimenti e dei partiti politici italiani รจ un problema che ha origine giร dalla fine dellโunitร dโItalia e con lโannessione di Roma il 20 settembre 1870. I fattori da prendere in considerazione sono molteplici e vanno dal โnon expeditโ dello Stato Oontificio agli accordi trasformisti tra destra e sinistra, le quali erano prevalentemente interessate al potere e non al bene comune nazionale.
La popolazione poco coinvolta
Un altro importante dilemma della politica italiana che perdura dai tempi della monarchia costituzionale alla repubblica democratica contemporanea รจ la mancanza di coinvolgimento della popolazione nella vita politica. Il rischio รจ quello che lโintera nazione, cosรฌ come nel passato, tenda erroneamente a vedere lo stato come un esattore ed un reclutatore militare.
Le strutture dei movimenti
Per quanto riguarda, invece, le strutture interne dei movimenti attuali, bisogna ammettere che pochissimi cambiamenti sono stati attuati con il passare del tempo. Tale incostanza prima o poi cancellerร non soltanto le briciole idealiste che rimangono, ma soffocherร sia le vecchie che le nuove idee.
L’era di Tangentopoli
Complice di questo stallo governativo รจ forse la situazione verificatasi negli anni โ90 in seguito a Tangentopoli?ย Eโ probabile che con la nascita di quella che allโepoca veniva definita โantipoliticaโ o โpolitica on demandโ, la quale si fondava quasi interamente sullโassecondare le richieste del popolo al fine di mantenere la stabilitร di un governo liberale, abbia aggravato pesantemente le condizioni dei giorni nostri. Ignorando โde factoโ molti problemi economici di quei tempi.
Un problema che viene da lontano
Nonostante ciรฒ, la difficoltร nellโistituire una federazione politica funzionante, si verificรฒ giร nellโottocento in alcuni casi. Prima con i tentativi dei conservatori di creare un partito cattolico e liberale, poi con la scarsa capacitร del Partito Socialista italiano nel mantenimento delle proprie strutture (sezioni).ย E’ possibile che lโintero sistema italiano non stia precipitando soltanto da alcuni anni. Forse sta precipitando da quasi due secoli senza che nessuno lo sappia. O magari siamo fin troppo consapevoli ma al contempo scioccati per reagire a tutto questo.
Gabriele Caramelli
1 commento
Sottolineo un aspetto: quando la popolazione non era in grado di partecipare costruttivamente all’ interno del partito, i partiti bene o male facevano la loro parte. Da quando la popolazione รจ piรน preparata il partito si รจ smontato (o รจ stato smontato?) nella migliore delle ipotesi in una congrega.
Il partito ha nel suo Dna una debolezza (basti pensare al nome), solo gli uomini al suo interno possono fare la differenza per renderlo piรน possibile tendente al comunitario e quindi vincente uscendo dal guscio.
Oggi appare pura teoria perchรฉ la pratica รจ ben piรน complessa e necessita di uomini liberi, di valore. Oggi obbligati a sbarcare il lunario in un sistema capestro!