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Emilia Romagna, i pensionati scelgono Pd. Ma ai “vecchi” non andava tolto il voto?

by Elena Sempione
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Pensionati a una manifestazione del Pd

Roma, 27 gen – Come tutti ricorderanno, dopo il famigerato referendum sulla Brexit, che nel 2016 sancì la vittoria del leave, la sinistra nostrana si sbizzarrì nel tentativo di individuare i colpevoli di cotanto oltraggio. E, alla fine, li trovò: i bifolchi delle periferie e i vecchiacci nemici del progresso. Due categorie che non ne volevano sapere di «aprirsi al mondo» e alla globalizzazione. Di qui la richiesta «sinceramente democratica»: togliere il voto agli ignoranti e ai vegliardi. Ebbene, forse oggi i Lerner e i Severgnini di turno potrebbero rimanere sorpresi dal fatto che, a dare un contributo decisivo a Bonaccini alle Regionali in Emilia Romagna, sono stati proprio i pensionati.

Un voto anziano (ma non solo)

Stando alle analisi compiute da Tecnè, Bonaccini e il Pd hanno spopolato proprio tra le fasce dell’elettorato più «maturo». Gli over 64, infatti, hanno votato soprattutto il centrosinistra (57%) a discapito della Borgonzoni (40%). Certo, anche gli under 35 (56%) e gli studenti (64%) hanno scelto in maggioranza il Pd, ma il dato rimane: se fossero passati i folli disegni degli odiatori globalisti («i vecchi non devono votare»), la vittoria di Bonaccini in Emilia Romagna non sarebbe stata così sicura. Evidentemente, la narrazione che tanto piace ai radical chic – i giovani sono progressisti, i vecchi reazionari – non ha alcun fondamento.

In Emilia Romagna il Pd ha svuotato il M5S

Tra i numerosi dati forniti sempre da Tecnè, è interessante anche quello relativo alle migrazioni del voto. Ebbene, rispetto alle elezioni europee di maggio, il Partito democratico ha letteralmente polverizzato il M5S: ben il 56% dei grillini ha virato sui dem. Tra i delusi dal Movimento c’è però anche chi ha premiato il destra-centro, sebbene la percentuale (20%) non sia all’altezza dell’esodo M5S-Pd. Bonaccini, inoltre, è riuscito a pescare anche tra coloro che nel maggio 2019 avevano votato la Lega (6%), Fratelli d’Italia (7%) e Forza Italia (9%). Il percorso inverso, dal Pd alla coalizione di destra-centro, è stato invece fatto solo dal 5% degli elettori. È qui che, evidentemente, Bonaccini ha vinto la partita.

Elena Sempione

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