Il previsto governo Draghi è «finalmente giunto», invocato o temuto che sia. Tralasciamo per un secondo le considerazioni sul Draghi attuale, che per mio conto si fanno sempre sui fatti e sull’operato. E tralasciamo anche l’analisi fatta e rifatta sul suo passato: il panfilo Britannia, i derivati, le privatizzazioni, il Quantitative easing, il bazooka, l’irreversibilità dell’euro, la Bce, la Grecia. Storia che parla abbastanza chiaro, così come parla chiaro il sostegno che Draghi riceve imponente dai media, dal Quirinale, dal culturame globalista vario, dai salotti tv con le mammone nazionali in brodo di giuggiole. Di fronte a questo, aspettarsi un Draghi schierato a favore dell’Italia è onanismo puro.
Questo articolo è stato pubblicato sul Primato Nazionale di marzo 2021
Un governo senza una vera opposizione
Draghi è un punto di arrivo, ed è anche un punto di svolta. Il perfetto passaggio fra l’Italia pre-Covid e l’Italia post-Covid. Lo scenario politico cambia con lui, e cambia radicalmente. E diventa inutile discutere le posizioni dei partiti, l’appoggio della Lega e Forza Italia al governo, la scelta obbligata di Fratelli d’Italia di collocarsi all’opposizione (quale altra posizione era disponibile?) per evitare voti in uscita dal centrodestra, intercettare il dissenso e riportarlo a casa quando necessario, ovvero alle prossime elezioni politiche. Fanno bene, fanno male? Non cambia nulla. In un modo o nell’altro sono tutti esattamente al loro posto. Per non parlare del centrosinistra o del Movimento 5 Stelle, evaporato in un’orgia di inconsistenza, incompetenza, servilismo, accattonaggio politico, prostituzione vera e propria della volontà popolare che gli aveva consegnato un 32% nel 2018. Vi dirò piuttosto cosa manca, in uno scenario così desolante. Manca un partito, un movimento. Un veicolo per un’idea trimillenaria che è allo stesso tempo tradizione e rivoluzione, e che oggi non è rappresentata da nessun partito presente sulla scheda elettorale. Un veicolo per un’idea che…
2 comments
Una data come le altre:
2 giugno 1992
Simone manca tantissimo la tua rassegna stampa giornaliera!!!