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Il voto degli italiani è un rifiuto al commissariamento tecnocratico

by Tommaso Alessandro De Filippo
1 commento
commissariamento tecnocratico, dragi

Roma, 2 ott – L’agenda Draghi, ammesso sia mai esistita, è già morta e sepolta. Un anno e mezzo di toni trionfalistici, dichiarazioni esaltate sulla fortuna di avere alla guida del paese uno degli italiani più apprezzati al mondo e richiami verso chiunque non ritenesse l’esecutivo come “il governo dei migliori” sono andati in polvere con l’esito elettorale. Un risultato prevedibile, per quanto non scontato, che testimonia la profonda distanza tra il racconto mediatico e le reali esigenze dei cittadini italiani. I partiti che più avevano promosso e sostenuto la possibilità di continuare con un esecutivo di unità nazionale a guida tecnica, su tutti Azione ed Italia Viva, hanno raccolto una percentuale modesta. Pertanto, l’analisi elettorale ci consente di affermare con decisione che al popolo italiano l’idea del commissariamento tecnocratico sulla politica, tanto apprezzato all’interno di parte delle istituzioni, non piace affatto.

Perché il popolo italiano ha bocciato un nuovo commissariamento tecnocratico

La politica, con tutte le sue storture, è garanzia di rappresentanza e responsabilità dinanzi agli elettori, sempre e comunque. Ogni partito che abbia compiuto errori o si sia dimostrato incapace di governare è stato storicamente punito alle urne, dove la fiducia del popolo viene di conseguenza trasmessa ad altre forze politiche, che riceveranno la responsabilità e l’onore di guidare il nuovo governo. Il commissariamento tecnocratico, deciso dall’alto, emargina il valore della rappresentanza e della responsabilità dei partiti, sostituendosi in qualità di decisore agli elettori, permettendo di governare a persone non elette, che potranno compiere delle scelte sapendo di non dover confrontarsi con l’elettorato direttamente. Una stortura democratica che accade solo in Italia, soprattutto nei momenti di crisi. Altri stati alle prese con difficoltà istituzionali come Israele, Regno Unito, Spagna e Francia, non hanno mai optato per la nomina di tecnici al vertice delle istituzioni che non avessero prima raccolto l’adeguato risultato elettorale. Pertanto, non resta che augurarci che con il governo Draghi si sia chiusa questa pagina di gestione del potere in Italia e la politica torni al centro del dibattito istituzionale già nell’immediato futuro.

Tommaso Alessandro De Filippo

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1 commento

Prof. Massimo Sconvolto 2 Ottobre 2022 - 11:04

Il popolo italiano ha solo dimostrato di essere il solito coglione e ha dato il beneplacito al commissariamento politico mettendosi in mano ad altri paraculi esperti del voltafaccia.

Questa era la #Meloni No sanzioni alla Russia
https://www.youtube.com/watch?v=Q2-FSNBXo88

oggi pro sanzioni pur sapendo che ci rimetteremo noi?
https://www.youtube.com/watch?v=Q2-FSNBXo88

L’Italia è defunta uccisa dalla democrazia per cui conta la maggioranza decerebrata.

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