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I seguaci di Orwell non ci restituiranno la libertà

by Lorenzo Zuppini
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Roma, 7 apr – Dunque è evidente: non potevamo finire in mani peggiori durante un periodo storico come l’attuale. Il quale richiede forza da parte del governo e che esso sia in grado addirittura di metter mano alle nostre libertà personali, disponendone come meglio crede, e probabilmente a tempo indeterminato. D’altronde, quando ci verrebbero restituite se, ipotizziamo facendo gli scongiuri, il coronavirus non dovesse essere debellato per i prossimi dodici mesi? Evidentemente dopo tale termine, in una spirale di morbosa lotta al virus e agli untori runner, che sfocerebbe in una caccia alle streghe in pieno stile.

Già oggi assistiamo ad un imbarbarimento per il quale la logica della moderazione, data la materia in questione, viene messa in soffitta nell’attesa che i famosi esperti riescano a sconfiggere la malattia, e durante il quale la classe politica e intellettuale ossia l’intellighenzia italiana si diverte a bruciacchiare il cittadino come un bambino curioso fa con le formiche armandosi di lente di ingrandimento. Curioso, ma anche sadico. Incapace, oltretutto, di dar vita ad un progetto politico compiuto che vada oltre la mera attuazione dei consigli impartiti dai virologi che in tivù si travestono da Batman. Ciò non accade col governo giallofucsia, e tanto varrebbe allora che i poteri venissero concessi ad un Burioni qualsiasi. Il ministro Speranza è sparito come il partito con cui entrò in parlamento nel 2018, e appunto sono i tecnici della medicina a dare le linee guida a sessanta milioni di individui impauriti, disorientati, pronti al macello.

L’attacco alla libertà

La libertà è come il maggiordomo in qualsiasi giallo: colpevole. Colpevole perché ci muoveremmo; colpevole perché, muovendoci, creeremmo assembramenti; colpevole perché esprimeremmo opinioni talvolta cialtrone, talvolta invece veritiere, ma in qualsiasi caso le emetteremmo nel solco della profonda libertà d’espressione sancita dalla Costituzione. Il governo, ad oggi, picchia duro proprio su questo tasto dolente il quale duole poiché la sinistra non concepisce la libera espressione ma una sola grande narrazione, una pravda dalla quale nessuno si può discostare.

Giunti al governo grazie a giravolte incresciose di cui si vergognerebbe anche il più svergognato, essi hanno perpetrato il primo attacco alla nostra libertà tramite la proposta di istituzione di una commissione vigilante su razzismi e fascismi vari, finendo così per etichettare come fan di Hitler chiunque non la approvasse. Oggi ritentano tramite l’istituzione, da parte del sottosegretario con delega all’informazione e l’editoria Andrea Martella, di una task force che vigilerà sulle fake news riguardanti il coronavirus.

L’unità “anti fake news” come Orwell

Sono veramente altruisti questi liberal neomarxisti: vogliono liberarci dalle frottole, vogliono far piombare l’Italia in un regime di Verità, vogliono definitivamente tracciare i confini della libertà d’espressione oltre i quali nessuno potrà avventurarsi. Il problema è che loro Orwell lo hanno letto, e ci godono a sognare una realtà organizzata in tal modo, perché la loro istruzione politica e culturale gli permette di ritenersi depositari della verità e del diritto di maneggiare la nostra libertà come meglio credono. Essì, c’è anche la libertà di dire idiozie, balle, banali bugie, delle quali ognuno di noi risponderà di fronte ad un tribunale regolare secondo le norme previste dai nostri codici. Ma, fuoriuscendo da questa casistica, è evidente che anche la mera critica all’operato del governo potrà essere sanzionata da questo gruppuscolo di esagitati, appunto perché tale opinione non sarà più soggetta alla valutazione imparziale di un giudice che dovrà esprimersi sulla base di leggi create dal parlamento. Come valuteranno, invece, costoro le famigerate fake news? E quali sanzioni irrogheranno?

Gli spazi di libertà che si sono presi, ormai ce li siamo giocati: ci verranno restituiti, forse, quando lo riterranno opportuno. Ma dalle nostre case ove scontiamo gli arresti domiciliari dobbiamo pretendere di poter ancora esprimere liberamente la nostra opinione sulle vicende che stanno stravolgendo la nostra esistenza. Soprattutto perché il governo attuale emana provvedimenti liberticidi senza alcun passaggio parlamentare, cosa invece regolamento accaduta nell’Ungheria di quel cattivone di Orban.

Sono capaci di rispettare gli spazi di libertà fondamentali durante un periodo di emergenza? Pare di no. Sono capaci di restituirli ai legittimi proprietari allorché la tempesta risulta cessata? È il tipo di domanda che è meglio non porsi.

Lorenzo Zuppini

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2 comments

Cesare 7 Aprile 2020 - 1:33

Orami con la scusa di una influenza virale, che ogni anni fà migliaia di morti comunque, sono riusciti a far passare il controllo di ogni movimento come fossimo polli da batteria!Per la dittatura finanziaria occulta estera che crea in forma privata ed a costo zero il denaro con cui indebita sempre piu’ gli stati e ci schiavizza sarà una ottima opportunità per controllare anche in un futuro e senza la scusa del virus ogni nostro movimento singolo od in gruppo ed ogni forma organizzata di libera riunione o protesta.Orwell era un genio perchè aveva previsto questo mondo quasi 80 anni fà! E’ probabile che avesse avuto accesso ai piani della massoneria oligarchica anticristiana che voleva un dominio sulle masse di questo tipo da oltre 200 anni

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Sergio Pacillo 7 Aprile 2020 - 4:40

Insomma, mettiamola così.
La globalizzazione, così com’era, non andava più.
Per riglobalizzare, occorre deglobalizzare.

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