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Selfie e ddl Zan. Che ci fa un ministro (il grillino Patuanelli) al centro sociale?

by Eugenio Palazzini
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patuanelli, ministro

Roma, 25 giu – C’è un ministro al centro sociale. Ed è tutto un selfie, un plauso, e ancora un selfie, un plauso. E un applauso. Il grillino Stefano Patuanelli, titolare del dicastero delle Politiche Agricole, è apparso allo Spin Time Labs, palazzo occupato in via di S. Croce di Gerusalemme a Roma. Con lui si sono riuniti pure Alessandro Zan (Pd), ormai arcinoto firmatario dell’omonima legge, e Alessandra Maiorino, altra parlamentare pentastellata. L’evento è narrato da Repubblica con tono poetico, quasi ieratico. Nostalgico spartito woodstocchiano, dei tempi in cui certa gioventù scapigliata sognava un mondo elfico. “Zan qui sembra uno zio atletico, mentre lo si attende si dibatte del Pride che verrà e di quelli che sono stati, delle politiche aziendali virtuose o pessime, delle case- famiglia Lgbt+ che sono state fondate in Italia. Il clima migliora, un venticello utopico sgrulla la cenere delle sigarette di tabacco che circolano tra le sedute e le mascherine”. Che idilliaco quadretto.

Un ministro al centro sociale. E che centro sociale

Peccato che quel “sottoscala underground” – come lo chiama Repubblica – sia un posticino altrimenti noto pure per rave, risse, proteste dei vicini esasperati, degrado, fiumi di droga e minacce di denunce per truffa.

Leggi anche: Truffe, malori, degrado: ecco il Capodanno abusivo del centro sociale Spin Time

E’ lo stesso centro sociale romano che accumulò centinaia di migliaia di euro di debiti con l’Acea per non aver pagato le bollette della luce. Lo stesso palazzo abusivo in cui pensò bene di intervenire il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski, braccio destro del Papa, per togliere i sigilli apposti dell’azienda. Lo stesso luogo in cui Roberto Gualtieri, ex ministro e attuale aspirante sindaco Pd di Roma, si recò insieme ad altri sette candidati alle primarie del centrosinistra.

Patuanelli e quella sinistra “smemorata”

Nulla di scandaloso di per sé. Certo, qualcuno potrebbe obiettare facilmente che ministri, ex ministri, aspiranti sindaci e parlamentari vari non festeggino giornate della legalità all’interno di un centro abusivo. Non siano insomma l’emblema dell’istituzionalità. Polemica a cui ci sottraiamo volentieri, perché francamente lo spirito del vigile urbano non ci appartiene. Facciano pure come credono.

E però c’è un però. Perché un Patuanelli val bene una Raggi. Gli stessi grillini e piddini che per anni hanno invocato a ogni piè sospinto lo sgombero del palazzo occupato di CasaPound, a Roma, si ritrovano giubilanti in un altro centro occupato, sempre a Roma. Curioso cortocircuito della sinistra che si piace tanto e a cui viceversa non piace per nulla il confronto con l’avversario politico. Alla faccia dei diritti invocati e sbandierati, a senso unico.

Eugenio Palazzini

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1 commento

Zio Ettore 26 Giugno 2021 - 10:11

Finalmente si sa chi sono quelli che hanno frodato milioni di voti di italiani illusi e onesti : ex centrosocialari , pastasciuttari-resistenziali , insomma i soliti figuri tipo lo chef choc di unti e bisunti!
I 5 centrosociali non sono altro che rifondazione comunista 3.0 : piu neri piu ricchioni piu soldi alle loro fondazioni di fannulloni gia a reddito di pigrizia!

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