Roma, 1 mar — Doveva aspettarselo, Elly Schlein: con la sua elezione a segretaria del Pd sono arrivate anche le frotte di smanettoni con un sacco di tempo libero a disposizione che si sono messi di buona lena a frugare nel suo passato digitale. Scava e scava, ecco riemergere alcuni tweet del 2013, violentissimi e piuttosto scurrili, indirizzati a Marco Travaglio e all’ex segretario Enrico Letta. Altro che linguaggio inclusivo e politicamente corretto: dieci anni fa, la Elly nazionale si era scagliata contro il direttore del Fatto Quotidiano dandogli dello stron*o, tra le altre cose. «E quel sorrisetto del caz*o di Travaglio, che potrebbe avere solo uno stronzo che ha altri due passaporti nella tasca interna del cappotto», twittava il 7 marzo del 2013.
Elly Schlein, spuntano i tweet al vetriolo
Per non parlare del tweet con il quale la Schlein minacciava una «marcia su Roma» in caso di incarico alla presidenza del Consiglio — cosa che poi avvenne — a Enrico Letta, segretario uscente. «Se fanno premier Enrico Letta, con tutti i danni che ha fatto già solo nel PD, LA MARCIA SU ROMA LA FACCIO IO». Che violenza!
All’epoca La Schlein era un’attivista di centrosinistra vicina a Romano Prodi. L’iniziativa Occupy Pd, nata per veicolare la rabbia della base giovanile dem in disaccordo con la nascita del governo Letta con una maggioranza basata sulle larghe intese, sarebbe esplosa nei mesi successivi. Non risulta chiaro il motivo di tanta acrimonia nei confronti di Travaglio, tanto da dargli dello stron*o, come non risulta chiaro il perché di quell’allusione ai tre passaporti, dal momento che, fino a prova contraria è proprio la Schlein a risultarne in possesso, e non il direttore del Fatto. Forse non lo sapremo mai. Dieci anni dopo, l’operazione «Occupy» si è conclusa con successo.
Travaglio ricorda
E proprio recentemente era stato Travaglio a rievocare il passato «barricadero» della neosegretaria. «Ricordo anche che nel 2013 con la campagna Occupy Pd, Schlein cominciò a contestare il partito, quando cioè prima col golpe bianco dei 101 franchi tiratori contro Prodi e poi col secondo golpe bianco della rielezione di Napolitano, si impedì quell’intesa col M5s che Beppe Grillo aveva proposto in caso di elezione di Stefano Rodotà al Quirinale coi voti del Pd e dei 5 Stelle. Quindi, è un appuntamento mancato. Abbiamo praticamente perso 10 anni», ha ricordato.
«Adesso vedo che c’è tutta una corsa della grande stampa di establishment ad avvertirla: ‘Guai se ti discosterai dall’agenda Letta, dall’agenda Draghi e dall’agenda atlantista‘. Ma in realtà l’hanno votata esattamente per questo. Elly Schlein è l’essere più lontano antropologicamente da tutto ciò che ha rappresentato il Pd da quando è nato».
Cristina Gauri
1 commento
Più si scannano tra di loro meglio è per questa povera nazione ostaggio di froci, lesbiche e drogati