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Il voto abortito: lo Stato ha fatto di tutto per invalidare il risultato dei referendum

by Tommaso Alessandro De Filippo
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referendum

Roma, 11 giu – Dopo aver bocciato i referendum maggiormente popolari, che avrebbero sicuramente comportato il raggiungimento del quorum elettorale, lo Stato italiano ha proseguito nell’impegnarsi per sfavorire qualsiasi tipo di volontà dei cittadini di recarsi alle urne domenica 12 giugno. In primis, la scelta dell’ultima domenica disponibile per tenere le votazioni è suonata come un sincero invito ad andare in villeggiatura, piuttosto che alle urne. Inoltre, la scelta di far confluire il voto in una sola data ha smentito mesi di propaganda sanitaria che si basava sulla necessità di scaglionare gli elettori ai seggi.

Sabotaggio di Stato

Non a caso il parossistico provvedimento di imporre le mascherine presentato dal ministero della Salute italiano ha subìto in pochi giorni una netta smentita, dato che l’obbligo si è tramutato in una grottesca “forte raccomandazione” densa di clima paternalistico e dirigista. Una serie di provvedimenti e inviti determinati dall’intenzione di impedire che la vittoria plebiscitaria che otterrà il “sì” possa essere resa valida dal raggiungimento del quorum e dunque dar vita ad una riforma della giustizia di tipo garantista.

Leggi anche: Referendum sulla giustizia: ecco perché conviene votare un poderoso, sacrosanto sì

Quanti italiani sanno che c’è un referendum?

Anche in ragione di ciò, genera notevole amarezza l’incomprensibile silenzio degli stessi promotori dell’iniziativa referendaria, che avevano svolto il meritevole, lungo e faticoso impegno di raccogliere firme online e nelle piazze di tutta Italia. Una battaglia politica che rischia di essere vanificata dalla cappa mediatica: è probabile che una larga fetta di cittadini italiani non sia neanche a conoscenza dell’opportunità di potersi recare alle urne domenica 12 giugno. Pertanto, sarebbe stata necessaria maggiore polemica e protesta verso gli atteggiamenti statali semi-censori e oscurantisti che hanno determinato una nuova ingerenza del potere giudiziario politicizzato nel nostro Stato di diritto, con le conseguenze nefaste che ciò produrrà anche in materia di difesa del garantismo costituzionale.

Tommaso Alessandro De Filippo

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jenablindata 11 Giugno 2022 - 3:08

io domani ci sarò:
perchè io amo il mio paese,e considero la magistratura
uno dei problemi più gravi dell’italia.

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