Roma, 9 gen – Colpo di spugna del governo giallofucsia sul fronte Autostrade. Spunta infatti l’ipotesi di una maxi multa al posto della revoca della concessione. La maggioranza troverebbe così la quadra rispetto alla posizione oltranzista dei 5 Stelle e quella di chi, come i renziani di Italia Viva, vuole salvare Autostrade per l’Italia, la società del gruppo Atlantia controllata dalla famiglia Benetton.
Patuanelli: “Revoca resta il risultato da ottenere”
Come è noto, il dossier su Aspi è stato aperto dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, in cui hanno perso la vita 43 persone. La questione potrebbe essere affrontata a margine del Consiglio dei ministri di oggi, con un confronto tra il premier Giuseppe Conte e il ministro dei Trasporti e infrastrutture Paola De Micheli, che in una intervista a Repubblica si dice delusa da quanto offerto finora da Aspi per evitare la revoca. Sul fronte dei 5 Stelle, il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ribadisce che la revoca della concessione è “il risultato da ottenere”. Una posizione su cui deve lavorare Conte se vuole optare per la maxi multa. Secondo alcune indiscrezioni, in alternativa, il governo potrebbe richiedere ad Aspi compensazioni per 3,5-4 miliardi di euro, attraverso una riduzione del 5% delle tariffe, un tetto massimo agli aumenti del 2% e una remunerazione del capitale investito del 6-7%. Dal canto suo, Autostrade lamenta che in caso di revoca rischierebbe il fallimento.
De Micheli: “Troppe evidenze di scarsa manutenzione”
Se dovesse prendere piede il compromesso della maxi multa, sarà dura per i 5 Stelle far digerire il dietrofront alla base grillina e a chi nel governo invece chiede a gran voce la revoca. Anche perché l’evidenza dei fatti parla chiaro: la stessa dem De Micheli sottolinea come siano emerse “troppe evidenze di scarsa manutenzione” da parte delle società concessionarie. In ogni caso, il ministro delle Infrastrutture avverte: “L’offerta di Autostrade non basta, per evitare la revoca abbassino i pedaggi“. “C’è una sensazione di insicurezza che dobbiamo togliere. La revoca? Certo che questo sia il risultato che dobbiamo ottenere”, ribadisce Patuanelli. Quanto al costo dell’operazione, “lo vedremo quello che c’è da pagare ma non bisogna dimenticare che nel crollo del ponte Morandi sono morte 43 persone”.
Visto l’attuale quadro, nella maggioranza appare sempre più evidente che Renzi (da sempre contrario alla revoca) e le sue truppe cammellate abbiano un peso specifico notevole sull’indirizzo di governo (anche perché senza i voti di Italia Viva al Senato, Conte andrebbe a casa).
Adolfo Spezzaferro