Roma, 9 giu – Sull’accordo sui clandestini dell’Ue piombano, potentissime, le dichiarazioni del presidente ungherese Viktor Orban, che critica il nuovo regolamento reclamando il diritto sacrosanto di decidere sul proprio territorio nazionale.
Accordo clandestini Ue, Orban durissimo: “Inaccettabile abuso di potere”
Come riporta Tgcom24, il capo del governo di Budapest non le manda certamente a dire. Del resto, il suo Paese, insieme alla Polonia, è quello che più di tutti ha criticato fortemente il nuovo regolamento immigrazionista elaborato a Bruxelles. Clandestini accolti per forza, dice Orban, che così si esprime sulla questione: “Bruxelles abusa del suo potere.
Vogliono ricollocare i migranti in Ungheria con la forza”. Su Facebook, il premier ungherese è molto duro sull’immigrazione “regolata” in questo modo dall’Ue. Un accordo che lo stesso primo ministro definisce “inaccettabile”, in quanto improntato ad “usare la violenza per trasformare l’Ungheria in un Paese di migranti”.
Impossibile dare torto al presidente ungherese
Orban ha ragione, c’è ben poco da fare. E non c’entra assolutamente niente il delirio immigrazionista secondo il quale “accogliendo meno lui, lascia i clandestini a noi”. È un atteggiamento tenuto anche da “pesci grossi” in sede europea che dovrebbero – nella teoria – recepire molti più clandestini della piccolissima Ungheria, uno dei pochi Paesi a rifiutare un concetto che andrebbe rifiutato senza mezzi termini: quello del solito, insppoortabile ricollocamento. Ricollocare non significa risolvere il problema ma solo – nella migliore delle ipotesi – spartirselo. Lo sappiamo meglio di chiunque altro, perché sono anni che siamo obbligati ad accogliere clandestini, di fatto. Mentre la verità nuda e cruda è che ogni Stato dovrebbe avere il sacrosanto diritto di fare entrare in casa sua solo chi desidera: Italia o Ungheria che sia. E se ne desidera zero, è giusto che ne faccia entrare zero. Punto.
Stelio Fergola