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Banda di bengalesi trafficava in clandestini tra Italia e Francia. Blitz a Ventimiglia

by admin
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Ventimiglia, 27 set – Un vasto blitz della polizia ha messo in ginocchio una banda di trafficanti di clandestini a Ventimiglia. L’operazione è cominciata all’alba e ha portato all’emissione di ordini di custodia cautelare di diverse persone legate al traffico di immigrati al confine tra Italia e Francia. Tutti farebbero parte di un’organizzazione di cittadini del Bangladesh, incaricata di far espatriare centinaia di stranieri prelevati nella cittadina ligure. I ricercati sono indagati per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, e pare siano residenti nei piccoli comuni che circondano Ventimiglia.
Spesso ai clandestini veniva fatto passare il confine dentro a bagagliai di auto, furgoni, tir. La banda di passeur bengalesi rappresentava un’organizzazione criminale ben strutturata, attiva non solo nella zona di confine ma anche a Torino e Milano.
Il blitz di questa mattina segue un’altra operazione volta a sgominare il traffico di clandestini avvenuta ieri ad Alassio. Anche lì a colpire erano cittadini bengalesi. Sei di loro sono stati arrestati  con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, estorsione aggravata e calunnia. A capo di tutta l’organizzazione c’era un insospettabile 34enne, commerciante di articoli estivi e da mare, cittadino del Bangladesh residente ad Alassio. L’uomo obbligava i connazionali che volevano venire in Italia a pagare circa seimila euro in contanti per partire dalla Libia via mare, dopo aver percorso la rotta India, Emirati Arabi e Sudan.
Giunti in Italia e ottenuto il permesso umanitario gli immigrati si trasferivano ad Alassio e lì erano costretti a lavorare nelle tante attività commerciali intestate all’indagato e obbligati ad affittare un posto letto a 300 euro presso una delle abitazioni sovraffollate che lo stesso imprenditore aveva in affitto. Impossibile ribellarsi, pena dure punizioni a colpi di catena e coltellate. La banda è stata sgominata al termine di una serie di indagini scattate in seguito alla denuncia di un bengalese, stanco delle minacce e dei soprusi, tra cui i continui aumenti mensili per la locazione del posto letto.
Anna Pedri 
 
 
 

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