Roma, 25 lug – “Emanuela Orlandi è viva e sta bene da 36 anni“. “Non fu mai sequestrata nel senso classico del termine”, ma “fu vittima di un intrigo internazionale per motivi religiosi-politici collegati anche con il Terzo segreto di Fatima“. Intrigo della cui organizzazione “il governo vaticano non è responsabile”, mentre è “la Cia” che dovrebbe “rivelare i suoi documenti segreti” in proposito. A sostenere tutto questo è Ali Agca, che in una lettera aperta alla stampa internazionale torna sul caso della ragazza scomparsa il 22 giugno 1983, all’età di 15 anni. Mentre si attende che sabato prossimo riprendano in Vaticano gli esami sulle centinaia di frammenti ossei repertati in due ossari nel Cimitero Teutonico, attigui alle due tombe di principesse tedesche aperte e ritrovate vuote l’11 luglio scorso in seguito a una segnalazione anonima sulla possibile presenza dei resti della Orlandi, l’attentatore di Giovanni Paolo II torna a parlare del mistero della scomparsa della ragazza.
La lettera dell’ex Lupo grigio
“Emanuela Orlandi è viva e sta bene da 36 anni. Emanuela Orlandi non ha mai subito nessuna violenza. Anzi è stata trattata bene sempre“, afferma l’ex Lupo grigio nella lettera aperta fatta pervenire dalla Turchia tramite il suo legale. “Il papa Francesco ha detto a Pietro Orlandi: ‘Se Emanuela si trova in cielo dobbiamo pregare per Lei’ – aggiunge, a proposito di un breve incontro tra il Pontefice e il fratello di Emanuela -. Questa dichiarazione normalissima del Papa fu manipolata e fatto un film di menzogna intitolato ‘Verità è in cielo'”. “Basta con menzogne e calunnie contro i morti come il prelato Marcinkus e Enrico de Pedis e altre persone innocenti – dice ancora Agca -. Nessuna criminalità e nessuna sessualità c’entrano con il caso Emanuela Orlandi“. “Tutti invitano il Vaticano a rivelare qualche documento in suo possesso sull’intrigo internazionale Emanuela Orlandi – conclude l’ex terrorista turco -. Invece io invito la Cia a rivelare i suoi documenti segreti sull’intrigo Emanuela Orlandi, confessando anche la responsabilità diretta della Cia su quel complesso di intrighi internazionali degli anni 1980“. “Ci sono molte cose da dire ma per adesso devo limitare il discorso”, è la chiosa della lettera.
Agca aveva dichiarato che la Orlandi fosse viva già nel 2010, quando incontrò Pietro, fratello della ragazza scomparsa. L’ex terrorista all’epoca si propose di contattare i carcerieri per chiederne la liberazione. Parole a cui non seguì niente di concreto. Più in generale, le uscite dell’ex attentatore di Wojtyla vanno prese con le pinze, visto che alla sua scarcerazione, nel 2010, dichiarò di essere in realtà il Cristo, di voler riscrivere la Bibbia e – dulcis in fundo – preannunciò l’Apocalisse.
Adolfo Spezzaferro