Home » Condannato a 16 anni di carcere l’ex Pm Nardi: sfrattò le famiglie in via del Colosseo

Condannato a 16 anni di carcere l’ex Pm Nardi: sfrattò le famiglie in via del Colosseo

by Davide Di Stefano
5 comments

Lecce, 19 nov – Michele Nardi è stato condannato a 16 anni e 9 mesi di carcere per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari e al falso. E’ questa la pena inflitta dal tribunale di Lecce all’ex Gip di Trani e Pm di Roma. Nardi era al vertice di quello che è stato ribattezzato “il sistema Trani”, un gruppo di avvocati e magistrati accusato di aver manipolato procedimenti giudiziari in cui erano coinvolti imprenditori amici ricevendo in cambio denaro, regali e favori. La procura di Lecce aveva chiesto una condanna ancora più dura, di 19 anni e 10 mesi; ma Nardi è stato assolto dal reato di millantato credito. Insieme all’ex Pm sono stati condannati l’ispettore di Polizia Vincenzo Di Chiaro a 9 anni e 7 mesi, l’avvocato barese Simona Cuomo a 6 anni e 4 mesi, Gianluigi Patruno a 5 anni e 6 mesi e infine Savino Zagaria a 4 anni e 3 mesi.

Rolex, diamanti e denaro per pilotare le sentenze

Nardi era stato arrestato nel gennaio del 2019 insieme ad Antonio Savasta – condannato a 10 anni con rito abbreviato – giudice di Roma ed ex Pm di Trani. A ciascun condannato sono stati confiscati beni per 2 milioni e 237 mila euro. Molti imprenditori pugliesi hanno ammesso di aver versato fiumi di denaro nelle tasche di Nardi e gli altri condannati per uscire di carcere o sfuggire ai processi. L’ex Gip di Trani avrebbe ricevuto inoltre vari gioielli, diamanti, un rolex Daytona dal valore di oltre 25 mila euro, la ristrutturazione della sua villa a Trani e una casa a Roma.

Nardi, il Pm anti CasaPound

Nardi il 29 settembre del 2016 si rese protagonista di un violento sgombero ai danni di due famiglie italiane in via del Colosseo a Roma. Si presentò la mattina presto sull’uscio dello stabile, fatto piuttosto insolito per un Pm; segno che aveva particolarmente a cuore la faccenda.

Nardi insieme a Simone Di Stefano – Foto

Nella foto qui sopra è ritratto insieme a Simone Di Stefano, all’epoca segretario nazionale di CasaPound, che venne arrestato e incriminato proprio da Nardi per aver tentato di difendere le due famiglie in difficoltà (c’erano un’anziana diabetica e un bambino con la 104) che occupavano lo stabile da oltre vent’anni. Le modalità di quello sgombero furono piuttosto insolite per violenza e solerzia. A distanza di 4 anni quello stabile è ancora vuoto, alle famiglie non è stata data un’abitazione alternativa mentre il Pm che li ha sbattuti in mezzo a una strada si è scoperto essere un criminale condannato a 16 anni di carcere. Forse sarebbe il caso di indagare anche sull’operato romano di Nardi e non solo sul “sistema Trani”. Siamo sicuri che quel sistema di corruzione e manipolazione dei procedimenti funzionasse solo in Puglia?

Davide Di Stefano

You may also like

5 comments

jenablindata 19 Novembre 2020 - 1:04

bello schifo:
questo era PM a roma e GPI a trani…
insieme all’altro giudice savasta,
e ad un ispettore di polizia:
gente che prende stipendi da decine di migliaia di euro al mese,
e fa parte della crème della crème dalla società:
gente che dovrebbero DIFENDERCI dal male…
e che dovrebbero essere il BALUARDO E IL CONFINE,
tra la brava gente e i bastardi..
tra quello che
è giusto e quello che è crimine:

e invece questi che fanno?
una squallida associazione a delinquere,
insieme con avvocati che pescano nel torbito e
con faccendieri e maneggioni vari pieni di scheletri negli armadi
e di anima sporca.

sono stati anche gentili,nel giudicarli:
se io incarnassi…
LO STATO,
gli avrei fatto finire i loro giorni in galera..
nella più fetida delle celle che riuscivo a trovare,
e avrei dato AMPIA pubblicità alla cosa:
perchè solo così si fa capire ai cittadini….
e ai propri rappresentanti,che chi amministra il potere e la giustizia…
DEVE ESSERE MIGLIORE DEGLI ALTRI,non peggiore.

Reply
roberto 19 Novembre 2020 - 2:09

Poi dici il karma… Come dice, una “vecchia” canzone? Se non sbaglio “Chi gioca con i tasti prima o poi sarà pestato/chi accusa e poi diffama prima o poi sai pagherà!”

Reply
fabio crociato 19 Novembre 2020 - 2:13

Meglio tardi che mai… Pensate cosa accadeva da qualche decennio non solo in Puglia, non solo nel Lazio, ma nelle regioni più ricche… “Chiedete” a F.Carboni e tipi simili fin tanto che sono vivi! Oppure a certi figli ricchi dei grandi “Luminari del Foro”… Bastardi è dir poco.
Non sono per i sedici anni, ma a pulire i cessi con la paglietta montata sulla lingua e poi, su richiesta da accogliersi, campo di rieducazione, sì!!

Reply
Raffo 20 Novembre 2020 - 1:22

Tutti ricordiamo quello sgombero crudele,in nome di una legge ignobile, mentre la capitale trasudava sporcizia, campi dediti alla delinquenza, criminali a piede libero………sulla condanna c’è poco da commentare………. C’è da piangere…….. lacrime amarissime…….. proprio coloro che dovrebbero essere primi in limpidezza ed onesta’ subiscono impietose condanne………. sarebbero queste le istituzioni che trasudano democrazia?………. Mala tempora currunt……..sed peiora parantur.

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati