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Critiche alla 007 donna e nera, il Pd lapida il city manager genovese: “E’ razzismo”

by Cristina Gauri
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007

Genova, 19 nov – «James Bond sarà Donna e nera. Anna Bolena l’hanno fatta mulatta (era bionda con gli occhi azzurri). Le sinistre stanno demolendo ogni presupposto culturale della nostra civiltà». Per questo tweet (poi cancellato) è scattata la lapidazione social e istituzionale per Maurizio Gregorini, regista, scrittore e, dal 2018, city manager della cultura per il Comune di Genova. Il copione è sempre il medesimo, guai a non trovarsi d’accordo con il «progresso» presentato sotto forma di stravolgimento culturale ed ideologico declinato sulla vulgata «cromaticamente corretta», femminista (quando fa comodo) e globalista.

Il primo attacco

Il primo ululato radical chic arriva dal consigliere comunale del Pd Alessandro Terrile, che dimostra di aver decisamente poca dimestichezza con il dizionario per l’uso aleatorio e strumentale del termine «razzista» (ma a questo il Pd ci ha abituato bene): «Il consulente razzista ci costa 37.800 euro all’anno – afferma – mi domando cosa deve scrivere di peggio il cultural manager della sesta città d’Italia per essere cacciato a pedate da un incarico di cui nessuno, dopo due anni, ha capito l’utilità e invece ce lo teniamo, e il costo non è neppure il tasto più dolente, peggio è la vergogna per come sono cadute in basso le politiche culturali della nostra città».

Nessuno se la prende con i neri

Eppure è così semplice da capire – per chi vuole capire: Gregorini se la prende non «con i neri» ma con la tendenza, ormai esplosa in seguito al Black lives matter e decisamente poco lusinghiera per le persone di colore stesse, a scritturare attori di pelle nera per ruoli tradizionalmente – e quel che è peggio, storicamente – affidati ad attori bianchi. Come accaduto, infatti, a Lashana Lynch, che interpreterà 007 nel prossimo film della serie, No Time To Die, o la anglo-giamaicana Jodie Turner-Smith, che sarà la regina Anna Bolena in una fiction di Channel 5. Un’abitudine che non fa del bene e non valorizza nemmeno i non-bianchi, messi a reinterpretare gli «abiti smessi» dei caucasici: non sarebbe meglio, invece, spronare verso la creazione di nuovi personaggi di colore e l’interpretazione di ruoli storici che realmente sono appartenuti ad africani e altre etnie?

Il consulente del Comune si difende così: «I neri li rispetto profondamente, non sono certo loro il problema, il razzismo non mi appartiene, il problema è il metodo stesso messo in pratica». Il rogo social ha convinto Gregorini a gettare la spugna: «Ho deciso che cancellerò il mio profilo Twitter – annuncia –, quello che ho voluto specificare anche con le risposte ai commenti ricevuti è che non sono razzista, non è con la mistificazione culturale ideologica che si demolisce alcunché, anzi si scatena il contrasto e la reazione. I neri non hanno bisogno di queste buffonate che alla lunga li danneggiano, hanno bisogno di rispetto», ribadisce.

Cristina Gauri

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6 comments

jenablindata 19 Novembre 2020 - 1:25

concordo con Maurizio Gregorini:
questa storia sta diventando una pagliacciata,che come un boomerang distruggerà
ogni rispetto tra le varie culture:
io sono italiano,cattolico,bianco,di destra e etero…
e a sentire la vulgata che sta tracimando come un rigurgito di fogna da ogni media political correct\proglobal\progressista\lgbt\blm\nazifemminista ecc
sono il massimo dello schifo,per il mondo.

beh,sapete che c’è?
fino a un pò di tempo fa,concedevo rispetto,ai diversi da me…
e a quelli che la pensavano in un altro modo.
ma adesso mi sto cominciando VERAMENTE a rompere le scatole,di questa storia:
sono già anni che sto evitando e boicottando (sia economicamente che culturalmente)
in ogni modo tutti
quelli che seguono queste correnti…
e sto il più lontano possibile da tutti coloro che fanno parte di queste minoranze.

e con me moltissimi altri stanno facendo lo stesso.
tutta gente che di queste cose non si occupava,ma viveva e lasciava vivere
cercando di andare d’accordo con tutti.

cosa hanno ottenuto?
che moltissimi che avevano una buona disposizione d’animo,
sono passati dalla neutralità
all’ostilità nel giro di pochi anni…
e di lì alla rabbia e al rifiuto il passo
è quasi inesistente.

ora…io non so che diavolo hanno nel cranio questi cosidetti
“buonisti” a livello planetario,
ma di sicuro se stanno cercando di migliorare il mondo,sono MOLTO mal consigliati:
perchè stanno ottenendo l’effetto opposto.

e presto…MOLTO presto,vedranno i risultati.

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SergioM 20 Novembre 2020 - 2:27

Condivido al 100 %

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SergioM 19 Novembre 2020 - 2:17

Negroidi e Froci sono ridicoli ….. s’ inventino storie NUOVE !!!! perchè CORROMPERE quelle esistenti ????

Avremo un burattino Finocchio ? perchè l’ ormai privo di creatività benigni ci ROMPA i COGLIONI con
un terzo film ? (l’ avrà ROVINATO l’ Oscar preso SENZA merito ????)

Ebbasta !!!! Scrivere una storia per un’ agente segreto DONNA è così difficile ? o …. se non usi un
BRAND come Bond …. non credi nell’ INCASSO ?????
Ne avrebbe parlato qualcuno se NON avessero usato il nome Bond ???
CHI è la Bingabonga ?????

Per altro …. ci sono CENTINAIA di donne nei film di azione !!!!! Charlie’s Angels , mai sentite ???
Lara Croft ???

Dobbiamo aspettarci Charlie’s FROCIO/ NEGRO ???? Lauro(frocio/negro) Croft per par condicio ????
ed un Kill Bill con attore frocio/negro Umo Turmun ????

MA BASTA !!!! Aspettando Robina Hood NEGRA ….. mi sono ROTTO I COGLIONI , non andrò più al
cinema, quando E SE riapriranno ….. i nuovi film , compreso STAR WARS …. FANNO CAGARE !!!!
Troppa POLITICA , poca FANTASIA e … troppe cazzate gender razza minchia supercazzola
giudaico massonica cme fosse antani .

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Roberto 19 Novembre 2020 - 8:21

E noi facciamoci uno Shaft caucasico che le sue donne le vuole “bianche e fresche come il latte”, invece che “nere e calde come il caffè”.
Per chi non conoscesse Shaft:
https://en.m.wikipedia.org/wiki/Shaft_(1971_film)

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Mafra 21 Novembre 2020 - 7:18

Basta vedere la cagata che hanno fatto con Tenet, dove pur di dare un ruolo fico all’attore di colore John David Washington hanno creato una storia che non ha senso sotto ogni punto di vista.

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Primula nera 16 Dicembre 2020 - 10:35

Su una cosa non concordo con l’articolo. La tendenza ad inserire attori neri in ruoli che sarebbero dovuti andare a bianchi (il politicamente corretto che sfratta il filologicamente corretto), esiste da almeno 20 anni , quindi ben prima di black lives matter(ad esempio la serie tv”Merlin”, presenta una Camelot multietnica e una Ginevra nera). Per il resto pienamente d’accordo con l’articolo di Gauri e con le parole di Gregorini (è lapalissiano che non vi sia nulla di razzista in ciò che ha detto ).

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