Roma, 13 feb – Alla fine, tutto a posto: si è risolto il caso di Niccolò, lo studente italiano di 17 anni bloccato da giorni a Wuhan, la città della Cina da dove è partito il contagio del coronavirus. Secondo il ministero degli Esteri il volo speciale che lo riporterà in Italia dovrebbe partire domani dall’Italia alla volta della Cina e rientrare a Roma sabato. Le autorità cinesi hanno dato il loro via libera. Nelle ultime ore la vicenda aveva rischiato di trasformarsi in un caso diplomatico. Il ragazzo, a causa della febbre, non era riuscito a salire sul volo dell’Aeronautica militare che il 3 febbraio ha riportato da Wuhan a Roma 56 italiani. Era rimasto a terra anche una seconda volta, quando un aereo britannico ha riportato a casa altri nostri connazionali. Anche in quel caso Niccolò aveva la febbre.

Pechino aveva fatto sapere che non c’erano slot liberi per il nostro aereo

Prima del via libera di oggi da Pechino avevano fatto sapere che non c’erano slot liberi per far atterrare a Wuhan l’aereo italiano pronto a partire per riportarlo in Patria. E questo perché veniva data la precedenza assoluta agli aerei che trasportano beni di prima necessità per milioni di cittadini in quarantena per il virus. Anche se già questa mattina il ministro della Salute Roberto Speranza aveva detto: “Mi risulta che un aereo sia andato a prenderlo e che in giornata dovrebbe partire per l’Italia“. L’atteggiamento di Pechino faceva pensare a una ritorsione per via del blocco dei voli diretti deciso dal governo italiano e che ha irritato non poco la Cina.

Ludovica Colli

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