Genova, 2 gen – Genova – Gli ispettori che hanno firmato l’ultimo rapporto di ispezione del tunnel sulla A26 dove si è verificato un crollo sono stati sospesi. E le verifiche sui tunnel, così come è stato fatto per i viadotti, sono state tolte a Spea, la società di ingegneria del gruppo Atlantia (famiglia Benetton), e affidate a imprese esterne. Così Autostrade per l’Italia prova a correre ai ripari dopo il crollo di parte della volta della galleria Bertè, sulla A26.
Non si può dare la colpa solo ai tecnici
In verità, i tecnici incaricati delle verifiche non avevano riscontrato alcun problema di sicurezza e il tunnel della A26 aveva superato l’ispezione “positivamente” e “senza criticità”. Il provvedimento pertanto contro di loro – sacrosanto, sia chiaro – non elimina il problema. Perché il tunnel aveva superato i test? Soprattutto, visto purtroppo il precedente del ponte Morandi, quanti altri viadotti o gallerie sono stati giudicati “senza criticità” e invece sono a rischio? Questa prassi era concordata con Aspi? Ecco perché dare la colpa ai tecnici non elimina il problema.
Revocare la concessione ad Autostrade
La Procura di Genova ha aperto le indagini per disastro colposo. Ma la questione è un’altra: va revocata la concessione ad Autostrade. La società si è arricchita senza garantire la manutenzione e gli adeguati controlli di sicurezza. Falsando, anzi, i report. Questo significa che potrebbero verificarsi nuove tragedie da un momento all’altro. Vista anche la frequenza di episodi di crolli, che solo per puro caso non hanno fatto vittime.
Adolfo Spezzaferro
1 commento
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un’ispezione seria si fa deviando il traffico e controllando con appositi strumenti la resistenza a compressione e flessione del calcestruzzo,
oltre che visivamente,con luce radente e da vicino per vedere se ci sono deformazioni della superficie indici di ammaloramento delle armature sottostanti.
non sarebbe male nemmeno prevedere alcuni prelievi di campioni,distanziati e relativa analisi del grado di carbonatazione del cemento…
oltre che probabilmente anche altre cose che adesso non mi vengono in mente,non essendo del ramo.
una cosa è certa,comunque…
sono cose che richiedono un tempo minimo di alcuni giorni,per OGNI sito controllato.
e con tutti i ponti,viadotti e tunnel che ricadono nelle competenze di atlantia,
non hanno certo avuto il tempo di “controllare”
decentemente nemmeno un centesimo del totale,da quando è crollato il morandi:
sono cose che dovevano essere portate avanti sin da quando hanno preso la concessione…
e che per avidità,non hanno fatto.
per questo,i benetton DEVONO perdere la concessione…
e DEVONO risarcire danni e ripristini fino al fallimento,se occorre.
perchè
non illudiamoci…
adesso controlleranno dei tecnici esterni,certo…
e ritornando sotto il controllo dello stato
si ricomincerà a lavorare seriamente,si spera.
ma ci saranno ancora molti crolli…e molti morti,prima di rimettere in sicurezza
quello che per decenni è stato CRIMINALMENTE trascurato
da questa gente piena di grana e senza scrupoli.