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“Enorme disappunto per il blocco dei vaccini”. L’Australia ci ripensa e attacca l’Italia

by Adolfo Spezzaferro
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Canberra, 9 mar – “Enorme disappunto, incredibile delusione“: l’Australia ci ripensa e attacca l’Italia per il blocco dei vaccini AstraZeneca. Il ministro del Commercio australiano, Dan Tehan, in un’intervista alla Abc, parla di “incredibile delusione” per la decisione dell’Italia di bloccare l’esportazione di 250 mila dosi del vaccino anti-Covid di AstraZeneca dirette verso l’Australia. Ma soprattutto Tehan teme che, alla luce del sostegno della Commissione Ue per la decisione di Roma, simili casi siano destinati a ripetersi. Ecco perché il ministro annuncia la volontà di costruire una “coalizione di Paesi” che prema sull’Unione europea perché non interferisca sulle consegne di vaccini rivolte ad altre nazioni.

Australia contro Italia, Ue e il “protezionismo vaccinale”

Tehan punta il dito contro il “protezionismo vaccinale”. Il governo australiano punta a guadagnare il sostegno, tra gli altri, di Canada, Giappone, Norvegia e Nuova Zelanda, per fare pressione su Bruxelles. “Si spera che cambino idea”, spiega Tehan, “più facciamo pressione su di loro, più comprenderanno che quello che stanno facendo è sbagliato e mi assicurerò che il messaggio arrivi forte e chiaro”. Il ministro australiano conclude sostenendo che il “protezionismo vaccinale” finirà per danneggiare soprattutto i Paesi in via di sviluppo. Secondo quanto riportato dai media australiani, Tehan avrebbe già discusso delle preoccupazioni del suo Paese anche con il direttore generale dell’Organizzazione mondiale per il commercio (Wto), Ngozi Okonjo-Iweala.

La Commissione Ue schierata con l’Italia

In effetti, altri Paesi europei potrebbero bloccare le esportazioni di dosi di vaccino verso Stati non Ue. Ad annunciarlo è stata la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che si è schierata con il governo italiano. E ha puntato il dito contro AstraZeneca, che finora ha consegnato meno di un decimo delle dosi concordate per il primo trimestre dell’anno. Pertanto la Commissione si aspetta dall’azienda anglo-svedese che aumenti lo sforzo produttivo e rispetti gli impegni di consegna. In base a questo sarà valutata la possibilità di esportare dosi del vaccino dalla Ue verso Stati terzi. “Se le aziende rispettano i loro contratti, le porte sono aperte all’esportazione“, ha fatto presente la von der Leyen. In caso contrario, i Paesi Ue applicheranno il meccanismo di controllo delle esportazioni di dosi dei vaccini entrato in vigore a fine gennaio. Lo stesso di cui si è avvalso il governo italiano.

Adolfo Spezzaferro

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Fabio Crociato 9 Marzo 2021 - 2:59

No dai, no dai, dai, dai… il più classico dei teatrini marketing. Sembra la fornitura dei rolex.

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