Roma, 7 nov – Come sempre, da quando Giuseppe Conte ci ha abituati ai suoi Dpcm – in questi ultimi giorni sempre più frequenti, peraltro – i cittadini sono confusi e chiedono chiarimenti su che cosa è vietato e che cosa è permesso. Ciò vale a maggior ragione con l’ultimo decreto, in vigore fino al 3 dicembre, con cui il premier istituisce il coprifuoco nazionale dalle 22 alle 5 del mattino successivo e spacca il Paese in tre fasce – gialla, arancione, rossa – in base al rischio dovuto all’epidemia di coronavirus, prevedendo il lockdown per le regioni rosse.
Vietati i mercatini di Natale in tutta Italia
Sul sito del governo giallofucsia sono state pubblicate le Faq con i dubbi più frequenti sul Dpcm firmato il 3 novembre. Ebbene, quello che emerge è che per esempio sono vietate le manifestazioni locali con prevalente carattere commerciale e anche quelle di natura fieristica, come nel caso dei cosiddetti mercatini di Natale, ma realizzate fuori dell’ordinaria attività commerciale in spazi dedicati ad attività stabile o periodica di mercato. E il divieto vale per tutte e tre le zone.
Fortemente sconsigliato portare i figli dai nonni
È possibile ma fortemente sconsigliato spostarsi per accompagnare i propri figli dai nonni o per andarli a riprendere all’inizio o al termine della giornata di lavoro. Questo perché gli anziani sono i soggetti più esposti ai rischi della Covid-19 in caso di contagio – si legge ancora sul sito del governo. Pertanto, questo spostamento è ammesso solo in caso di estrema necessità, se entrambi i genitori sono impossibilitati a tenere i figli con sé per ragioni di forza maggiore.
Le regole a bordo della propria automobile
Altra precisazione importante: l’automobile con persone non conviventi si può usare, purché siano rispettate le stesse misure di precauzione previste per il trasporto non di linea: ossia con la presenza del solo guidatore nella parte anteriore della vettura e di due passeggeri al massimo per ciascuna ulteriore fila di sedili posteriori, con obbligo per tutti i passeggeri di indossare la mascherina. Anche in questo caso la norma è la stessa per tutte e tre le zone (rossa, gialla o verde). L’obbligo di indossare la mascherina può essere derogato solo in presenza di separatore, tipo plexiglass.
Le regole per recarsi nella seconda casa
Notizia di interesse per molti italiani assaliti dal dubbio, è possibile raggiungere sia la prima che la seconda casa se si trovano entrambe in un comune dell’area gialla. Se la seconda casa si trova in un comune dell’area arancione o di quella rossa, è consentito solo se dovuto alla necessità di porre rimedio a emergenze e urgenze tipo crolli, rottura di impianti idraulici e simili, effrazioni. Se ci si trova in zona arancione, l’accesso alla seconda casa è sempre consentito dalle 5 alle 22 nel proprio comune. Dalle 22 alle 5, o se si trova in un altro comune, è consentito solo se dovuto alla necessità di porre rimedio a emergenze e urgenze. Quest’ultima disposizione vale anche nella zona rossa, dove non figurano specificazioni di orario.
Spostamenti, ecco come funziona in base alle zone
Come è noto, se ci si trova nelle zone arancioni o rosse fuori dal proprio domicilio, abitazione o residenza, si potrà rientrare – per la prima volta – dopo il 6 novembre 2020. Successivamente, gli spostamenti saranno consentiti solo per motivi di comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute, da indicare nell’autocertificazione (qui il modulo). Nell’ambito della zona gialla, chi si trova fuori dal proprio domicilio, abitazione o residenza potrà rientrare. Ciò vale anche se questi si trovano nella zona rossa o arancione, visto che non viene specificato. Quello che infine colpisce è il divieto assoluto di uscire di casa per chi è nelle zone rosse. Sul sito del governo infatti leggiamo che “è comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione per uscire, è obbligatorio restare a casa, per il bene di tutti”.
Adolfo Spezzaferro
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