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Ferrara, bandiera della Lega su striscione per Regeni. Pd: “Gesto cattivo”

by Ilaria Paoletti
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Ferrara, 10 giu – Ferrara  per la prima volta vota a destra dopo 70 anni e viene eletto il sindaco leghista Alan Fabbri. Dopo la vittoria al ballottaggio, sostenuto dalla coalizione di centrodestra, i festeggiamenti si sono scatenati.

Lega in vittoria sul balcone

E’ proprio in questo contesto che una bandiera della Lega è stata messa su uno scalone d’ingresso al palazzo del Comune che precedentemente vedeva appeso uno degli striscioni “Verità per Giulio Regeni”. L’ormai celebre striscione giallo di Amnesty International esposto per tenere presente la memoria del ricercatore italiano ucciso in Egitto è rimasto, dunque, per qualche minuto sotto la bandiera della Lega, giusto in tempo per scattare un paio di foto.
In un impeto di fobia per l’iconoclastia radical chic, Il Fatto Quotidiano riporta anche che lo striscione era stato, in precedenza, strappato e ritrovato dalla polizia poco distante – come se mettere due notizie vicine potesse, in qualche modo, fargli trovare collegamento.

Pd ovviamente “indignato”

Ovviamente, finiti i festeggiamenti Alan Fabbri e soci hanno tolto la bandiera e continuato a vivere la loro vita: lo stesso Fabbri, intervistato a L’aria che tira, parla di “sciocchezze” e di un gesto fatto “casualmente” senza alcun intento denigratorio, perché la storia di Giulio Regeni merita “verità”. ma il Partito Democratico, fresco della batosta ferrarese, ha preso l’occasione al balzo per riaffacciarsi sui social network e condannare il gesto (perché indignarsi è l’unica cosa che sembra riuscire bene al Pd, di questi tempi):  “Ci sono tanti modi di festeggiare una vittoria” scrive su Twitter Ettore Rosato, vicepresidente della Camera. “La Lega a Ferrara ha scelto il peggiore: coprire con la propria bandiera lo striscione per Regeni. Un gesto cattivo e inutile racconta l’arroganza di chi il rispetto per gli italiani lo ha solo a parole”. Raffaele Donini, assessore ai trasporti in quota Pd per la regione Emilia Romagna fa la voce grossa su Facebook: “Mai avrei coperto con una bandierina del mio Partito un grido di dolore di una famiglia, di una comunità cittadina, di un intero Paese, che chiede verità e giustizia per un nostro ragazzo connazionale barbaramente torturato ed ucciso in un Paese straniero”. Insomma, come al solito gli esponenti del Partito Democratico arrivano a tirare in mezzo i massimi sistemi per nascondere la batosta elettorale – la bandiera è stata tolta pochi minuti dopo, ma l’aver perso Ferrara dopo 70 anni non è una cosa che si dimenticherà facilmente.

Ilaria Paoletti

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2 comments

Jos 10 Giugno 2019 - 4:52

…cattivi..trattare così un onesto spacciatore.

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Cesare 11 Giugno 2019 - 10:13

Il PD i indigna? Siamo noi ad essere indignati da come il pd e prima ds ci hanno ridotto alla fame svendendo le aziende pubbliche del nostro paese comprese le banche pubbliche e banca d’italia compresa, oramai privata anche essa.E siamo ancora piu’ indignati di come hanno levato l’articolo 18 e aperto le frontiere a merci straniere facendo crollare le paghe del popolo e togliendo cosi ogni benessere ai giovani e ai meno giovani.

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