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Firenze, al centro di accoglienza i profughi si danno allo shopping online

by Ilaria Paoletti
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Firenze, 8 ago  Il consigliere della Lega in Toscana Jacopo Alberti sta creando un gran polverone per via della sua denuncia su un centro profughi: stando a quanto rappresenta Alberto, i rifugiati acquisterebbero beni pe centinaia di euro presso un noto sito di shopping on line specializzato in articoli di moda.

212 euro di spedizione

Alberti ha pubblicato l’immagine di un pacco il cui contenuto sarebbe del valore, nientemeno, che di 212 euro frutto di uno shopping on line da un noto sito di moda fatto da un centro di accoglienza profughi. A quanto pare l’episodio non sarebbe isolato, e il pacco sarebbe stato “recapitato ad un migrante di una struttura di accoglienza della provincia di Firenze”. “Continua lo shopping on line dei migranti nei centri di accoglienza toscani” scrive Alberti. “Tutti i giorni i corrieri effettuano consegne. Mi dite chi scappa dalla miseria e forse anche da una guerra come fa a permettersi un acquisto di € 212,93 ? Dove li prendono i soldi?».

La circolare presto aggirata 

Il consigliere della Lega sostiene di ricevere molto spesso informazioni su questo genere di consegne. «Servono controlli» sostiene ancora Alberti. Esisterebbe a tal proposito una circolare, emessa dal prefetto Laura Lega:  «In essa si determinavano orari di rientro anticipati nelle strutture d’accoglienza per gli ospiti stranieri” dice Alberti “ed un controllo più serrato sul contenuto dei pacchi ricevuti prima della consegna al destinatario». Ma fatta la legge, trovato l’inganno: “I migranti per eludere i controlli sui pacchi se li fanno consegnare in strada», spiega il consigliere della Lega.

Ma da dove arrivano i soldi?

«Le risorse destinate all’accoglienza dei richiedenti asilo” denuncia il consigliere “servono a coprire tutte le necessità degli ospiti delle strutture (pulizie, vitto, beni di prima necessità), ma agli stessi ospiti viene corrisposta una somma ulteriore di 2.50 euro al giorno. Ora da varie segnalazioni di corrieri risulta che ogni giorno in Toscana avvengano molte consegne di prodotti di vario tipo acquistati on line e destinati alle strutture dove sono ospitati i richiedenti asilo”. E’ facilmente intuibile, dunque, come questi acquisti da centinaia di euro non siano giustificabili con il cosiddetto pocket money fornito agli utenti del centro d’accoglienza. In che modo queste persone arrivino a possedere certe somme è una domanda legittima.

Ilaria Paoletti

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5 comments

alessandro 8 Agosto 2019 - 5:59

Da dove vengono? Provate a girare siti e giornali per annunci erotici.. molti di questi africani si prostituiscono. Sono richiestissimi negli ambienti gay.

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Firenze, al centro di accoglienza i profughi si danno allo shopping online - AllNews24 8 Agosto 2019 - 6:32

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SergioM 9 Agosto 2019 - 1:33

Qualcuno aveva dubbi ? Da noi arrivano solo figli della borghesia bongo o delinquenti !
Coi 5.000 $ che costa il viaggio nel loro paese metti in piedi una attività redditizia !!!!

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Piera marbelli 9 Agosto 2019 - 3:27

Poveri grandi e grossi vengono dalla guerra e dai centri detenzione della Libia con telefonini e taglio moderno di capelli chissa come mai ci mettono sempre un paio di donne in cinta e qualche bambino come fanno le gitane quando chiedono la carità x fare pena che vergogna

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Tommaso 17 Settembre 2019 - 5:10

Non credo serva un genio per capire da dove arrivano i soldi…
Molti lavorano part time, molti a nero dai cinesi, alcuni si prostituiscono etc. etc.
Ci dica lui dove sono finiti i soldi rubati dalla lega!!!!!

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