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Firenze, i genitori di Matteo Renzi rinviati a giudizio per bancarotta e fatture false

by Ilaria Paoletti
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Genitori Matteo Renzi

Firenze, 10 mar – Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori di Matteo Renzi, sono stati rinviati a giudizio per l’inchiesta per il fallimento delle cooperative Delivery Service Italia, Europe Service e Marmodiv, che conta in totale 18 imputati.

Il legale dei genitori di Matteo Renzi: “Infondatezza”

I genitori del leader di Italia Viva Matteo Renzi verranno dunque processati con l’accusa di bancarotta fraudolenta e emissione di fatture false. Tiziano Renzi e Laura Bovoli sono stati rinviati a giudizio per l’inchiesta per il fallimento delle cooperative Delivery Service Italia, Europe Service e Marmodiv. Secondo Federico Bagattini, avvocato difensore dei Renzi, “la decisione del gup era attesa visto il tipo di vaglio a cui è questo chiamato per legge. È però emersa, già dalle carte, la prova dell’infondatezza del castello accusatorio, il cui accertamento necessariamente dovrà avvenire in dibattimento. Confidiamo quindi di poter confutare la tesi inquisitoria in tale sede”.

La gestione delle cooperative dei coniugi Renzi

L’inchiesta esamina la gestione di cooperative di servizi dedite al volantinaggio e alla distribuzione di materiale pubblicitario. Secondo le indagini della Guardia di Finanza e coordinate dal procuratore aggiunto Luca Turco, il padre di Renzi e la moglie erano amministratori delle cooperative, tramite persone di fiducia o comunque esercitando la propria volontà all’interno delle stesse società. Già nel febbraio 2019, per i reati loro contestati, i genitori di Matteo Renzi  erano finiti agli arresti domiciliari. Dopo 18 giorni la misura venne poi revocata dal Tribunale del Riesame.

Coinvolto anche l’autista di Renzi

La Delivery Service Italia, cooperativa dichiarata fallita a giugno 2015 e di cui Renzi padre e la moglie erano, secondo la procura, amministratori di fatto fino a giugno 2010, ha dato il via alle indagini. Secondo l’accusa i signori Renzi, insieme ad altre persone (tra cui Roberto “Billy” Bargilli, l’autista del camper di Renzi per le primarie per la segreteria del Pd del 2012 e in passato nel Cda della cooperativa, riferisce Il Fatto Quotidiano) avrebbero causato “il fallimento della società per effetto di operazione dolosa consistita nell’aver omesso sistematicamente di versare gli oneri previdenziali e le imposte, o comunque, aggravando il dissesto”. Per la Europe Service, fallita invece ad aprile 2018, i coniugi Renzi per la Procura erano “amministratori di fatto fino a dicembre 2012″, e sono dunque accusati con altri di aver sottratto “con lo scopo di procurarsi un ingiusto profitto e di recare pregiudizio ai creditori, i libri e le altre scritture contabili”. Per quanto riguarda la società Marmodiv, altra cooperativa fallita il 20 marzo 2019, la bancarotta fraudolenta viene contestata oltre che a Tiziano Renzi e Laura Bovoli, anche a Giuseppe Mincuzzi “presidente del cda fino al marzo 2018” e a Daniele Goglio “amministratore di fatto fino a marzo 2018” della Marmodiv.

Ilaria Paoletti

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