Roma, 18 mar — L’esilio di Trump dai social della Silicon Valley è ufficialmente terminato: l’ex presidente degli Stati Uniti d’America ha infatti pubblicato, a più di due anni dal ban, il primo post su Facebook. «I’m back!», sono tornato, ha scritto il tycoon a corredo del video che risale al novembre 2016 e lo vede assieme al figlio Barron e l’allora vicepresidente Mike Pence, a elezioni appena vinte.
Il video, in circa 12 ore, ha guadagnato 139mila like e 645mila visualizzazioni. «Sorry to keep you waiting, complicated business», «scusate se vi stiamo facendo aspettare, è un affare complicato», dichiara sornione Trump accolto da un’ovazione: un preludio al lancio della sua campagna elettorale verso le elezioni presidenziali del 2024.
Trump posta su Facebook per la prima volta dal 2021
Gli account di Trump su Facebook e Instagram erano stati riattivati da Meta a fine gennaio mentre la riabilitazione su Twitter era avvenuta all’indomani del «cambio di rotta» della policy verso lidi meno woke-liberal, avvenuto dopo l’acquisizione da parte di Elon Musk. L’ex presidente degli Stati Uniti, che è stato riammesso anche su YouTube, aveva subito il ban totale dalle piattaforme social nel gennaio 2021, dopo l’assalto di Capitol Hill.
Secondo Zuckerberg, perfettamente allineato con la stampa mainstream e i dem, Trump era da ritenersi il responsabile dell’episodio che aveva tenuto il mondo con il fiato sospeso per alcune ore. L’accusa era quella di avere aizzato i suoi sostenitori, spingendoli a occupare il Congresso. «Gli eventi scioccanti delle ultime 24 ore dimostrano chiaramente che il presidente Donald Trump intende utilizzare il suo restante tempo in carica per minare la transizione pacifica e legale del potere al suo successore eletto, Joe Biden». Ma alcuni tweet del tycoon dimostrano, al contrario, come l’ex presidente avesse invitato tutti alla calma e al rispetto della legge.
L’ipocrisia di Meta
Alla fine del gennaio scorso Meta ha finalmente annunciato la fine del ban, sottolineando, non senza una certa ipocrisia, che «il pubblico deve essere in grado di ascoltare cosa dicono i politici, così da poter fare scelte informate». L’esilio dai social, una sospensione che in questi due anni ha fortemente snaturato il dibattito pubblico in favore della vulgata dem che ha colonizzato lo spazio web, è terminato.
Cristina Gauri
1 commento
Chi usa Facebook, è un cretino che fa riempire di soldi a quel criminale di Zuckerberg.