Home » L’immigrazione non è un fenomeno inarrestabile. Ce lo dicono gli africani

L’immigrazione non è un fenomeno inarrestabile. Ce lo dicono gli africani

by Lorenzo Zuppini
1 commento

Roma, 25 set – L’assedio morale cui siamo sottoposti, e che da anni ci impone di occuparci di chiunque desideri approdare clandestinamente in Italia, ha condotto allo scellerato accordo di Malta che per l’ennesima volta non affronta frontalmente il problema migratorio ma gli gira attorno proseguendo nella narrazione falsa di un fenomeno inarrestabile che possiamo solo favorire. Il corpo dell’accordo, la parte essenziale che prevede l’accoglienza in quasi tutta l’Europa dei clandestini che arrivano grazie alle Ong o trasbordati dalla nostra Marina avrà come unico effetto quello di ingigantire la massa di clandestini che, dando credito alla peggior mistificazione, si incamminano verso l’Europa.

I “migranti” economici

Un mito è stato subito smontato, ossia quello dei profughi che in massa si stavano riversando in Europa come per chiederci conto del nostro passato colonialista e da sfruttatori incalliti dell’Africa. A parte il fatto che un essere umano non è definibile “migrante” come se fosse una rondine, poiché gli uomini teoricamente potrebbero spostarsi solo legalmente da un Paese all’altro, fondamentale è restituire dignità al lessico e dichiarare con fermezza clandestino chi si stia muovendo verso il Nord Africa privo di documenti, mettendosi nelle mani di organizzazioni criminali, col preciso scopo di giungere qui tramite canali laterali col progetto di non risultare identificabile. Dal grande esodo che nel 2016 vide approdare in Italia 181mila clandestini, mai la percentuale di richieste d’asilo accolte ha superato il 10%. Anzi, praticamente mai ha toccato la doppia cifra. Al 6 luglio 2018, il Paese da cui erano arrivati più clandestini era la Tunisia, con ben 3mila persone giunte in Italia. Non si tratta di un Paese con guerre interne o persecuzioni tali da giustificare questa transumanza.

Dal Pakistan e dall’India ne arrivano molti e nessuno di questi è cristiano sebbene le minoranze cristiane subiscano persecuzioni terribili sulla base dell’appartenenza religiosa. Nessuna Ong si è mai preoccupata delle loro sorti. Il Senegal ci rifornisce di immigrati clandestini da anni eppure dal 2015 il suo Pil cresce sempre più del 6% all’anno. La Costa d’Avorio oscilla tra il 7 e l’8% di crescita del Pil all’anno e addirittura attrae molti lavoratori africani. I Paesi che maggiormente ci riforniscono di clandestini non figurano tra quelli da cui a livello mondiale fuggono più profughi. Segno che si tratta di un’immigrazione economia e dunque clandestina. Il Dipartimento degli affari economici e sociali delle Nazioni Unite ha emise un rapporto nel 2017 secondo cui tre quarti dei migranti mondiali vivono e lavorano nei loro paesi d’origine, e una risposta alla domande sul perché essi partano l’ha fornita Diop, il ministro dei Senegalesi all’estero. Egli ha dichiarato che a partire sono persone con una condizione sociale ed economica discreta se non invidiabile, poiché “da qui la gente parte non perché non ha niente, ma perché vuole di più”.

Da dove arrivano gli immigrati

Saliou Ndiaye, 30enne senegalese, disse alla Bbc nel maggio 2015 che aveva tentato di migrare verso l’Europa pur facendo l’imbianchino nel suo Paese. Venne truffato dai trafficanti e riuscì per miracolo a tornare a casa senza un soldo bucato. L’Ufficio delle Nazione Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine pubblicò nel 2018 uno studio sul fenomeno migratorio. I trafficanti di esseri umani hanno trasportato nel solo 2016 2,5 milioni di persone, di cui 480mila dall’Africa e di cui 375mila giunte in Europa, fruttando totalmente dai 5,5 ai 7 miliardi di dollari. Le attività di promozione sono un punto fermo del business di esseri umani. Fred Kuwornu, regista di origini ghanesi non certo di destra, si è chiesto come mai a parità di condizioni siano più numerosi gli arrivi dal Ghana che dall’Angola, avendo il primo una crescita del Pil enorme rispetto al secondo. La risposta di chiama Mafia nigeriana che opera sul territorio una martellante campagna pubblicitaria per indurre i giovani a mettersi nelle loro mani. Nei villaggi racconta che con 300 dollari e 4 settimane si può arrivare in Europa dove si viene accolti con fiumi di denaro. La realtà che poi si presenta è opposta. Le cifre da pagare aumentano fino a toccare alcune migliaia di dollari, i bambini vengono affidati a donne che poi vengono a loro volta obbligate a prostituirsi generando un profitto pari a 60mila euro l’una. Ebbene, con 5mila dollari in Africa si può aprire una piccola azienda.

Le nazioni africane che si oppongono alla tratta

Dal 2014 nelle strade del Mali sono comparsi cartelli con scritto “Il mio Eldorado è il Mali. Stop all’immigrazione irregolare”, col disegno di una barca di clandestini. Il ministro Sulla aveva posto come obiettivo del governo la lotta allo svuotamento del proprio paese. In Nigeria molte strade sono tappezzate di manifesti che consigliano alle persone di non dar retta al mito della migrazione facile e irregolare. Dal 2015 anche l’Etiopia ha promesso di moltiplicare gli sforzi per combattere il traffico d’uomini, arrestando i trafficante e consigliando, per bocca del primo ministro, gli etiopi a investire nel proprio paese. Il Niger approvò l’11 maggio 2015 una legge contro il traffico di uomini prevedendo pene durissime per chi lo esercitasse. Anche la Chiesa africana fa il suo. Ad esempio, monsignor Djomo, presidente della Conferenza episcopale del Congo, ha consigliato espressamente agli africani di non emigrare alla ricerca di facili conquiste, ma di rimanere in Africa per costruire un continente migliore. Il 25 novembre 2017, monsignor Ndiaye, arcivescovo di Dakar, esortò i giovani a non abbandonare il proprio paese ma di impegnarsi per la sua rinascita. A fronte delle suppliche delle autorità e delle istituzioni africane, proseguiamo con la beatificazione delle Ong che fungono da calamite per l’Africa e il Medio Oriente.

Quale razzismo

E in tutto questo noi siamo ancora succubi di quel ricatto morale per cui, di fronte alla narrazione mistificatoria sulle colpe dell’Occidente e sulla necessità di far sbarcare mezzo mondo in Europa, non riusciamo a mettere in campo una seria campagna di lotta all’immigrazione clandestina e al traffico di uomini. È quasi patetico che le più grandi potenze economiche e militari del mondo non abbiano saputo affrontare la piaga della tratta di esseri umani lasciando che quelle organizzazioni divenissero veri e propri eserciti irregolari. Prima fra tutti la Mafia nigeriana che, sbarcata in Italia, gestisce droga, prostituzione e perpetra omicidi orrendi. Il vero razzismo è quello di chi crede di poter deportare un continente intero sulla base della propria ideologia folle e irresponsabile, per la quale la nostra società diverrà pura solo quando sarà stravolta.

Lorenzo Zuppini

You may also like

1 commento

ANNA BONO 26 Settembre 2019 - 8:17

quasi tutto l’articolo è copiato dal mio libro “Migranti!? Migranti!? Migranti!? edito da Segno, senza mai citare la fonte. è un comportamento a dir poco scorretto

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati