Roma, 13 nov – Israele e Hamas trattano sui 240 ostaggi israeliani nelle mani dell’organizzazione islamica. A confermarlo è il consigliere della Sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan, come riportato dall’Ansa. Da parte di Tel Aviv, la strategia è quella dell’offensifa senza quartiere, ufficialmente fino a che non ci sarà una risoluzione sulla controversia.
Israele e Hamas, le trattative sugli ostaggi
Secondo Sullivan le trattative in corso coinvolgono “gli israeliani, il Qatar e anche l’Egitto”. Il possibile scambio riguarderebbe circa 80 ostaggi israeliani per altrettanti detenuti palestinesi in Israele. Lo aveva confermato anche il premier israeliano Benyamin Netanyahu, il quale ha vantato l’efficacia dell’operazione militare di Tel Aviv per avviare la trattativa. Israele non cambia idea: continuare ad attaccare è l’unico modo per aumentare le pressioni sulla Striscia. Ci si concentra sull’ospedale Shifa, sotto la cui struttura Israele si ritiene si nasconda il comando centrale di Hamas, compreso il grande capo della fazione Yahya Sinwar. Secondo il viceministro della Sanità di Hamas, Youssef Abu Rich un attacco israeliano avrebbe distrutto il reparto di malattie cardiache dell’ospedale. Israele ha risposto con una secca smentita, mostrando anche un video in cui i soldati lasciano 300 litri di carburante di fronte alla struttura che sarebbero stati “bloccati” dalla stessa Hamas, che avrebbe impedito ai dirigenti della struttura di raccogliere.
Completo controllo a Nord, e si fanno vivi gli Hezbollah
Ormai il Nord della Striscia è nelle mani di Israele. Una tendenza che era stata evidente già nei giorni scorsi, quando decine di migliaia di palestinesi erano scappati dalla zona verso il meridione in cerca di salvezza dalle bombe. Nel frattempo, sul confine, prove di fuoco sono partite anche da Hezbollah: una situazione e un possibile allargamento del conflitto ad un secondo fronte con il Libano che in molti avevano valutato plausibile. Sulla questione è intervenuto il portavoce militare Richard Hecht, augurandosi che gli Hezbollah “non oltrepassino” il limite che Israele ritiene invalicabile. Mentre il ministro della Difesa Yoav Gallant sabato aveva avvertito: “Se sentirete che abbiamo attaccato Beirut, saprete che Nasrallah ha oltrepassato quella linea”.
Alberto Celletti