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La guerra dell’informazione ora ha un’arma in più: esce il mensile del “Primato”

by Adriano Scianca
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Roma, 13 ott – Da oggi, 13 ottobre, la rivista cartacea del Primato Nazionale ĆØ in tutte le edicole con il suo primo numero. Presentiamo qui in esclusiva il primo editoriale del mensile. [IPN]

Quando il giornalismo parla di se stesso, anzichĆ© dei fatti, il lettore ha sempre un po’ la sensazione di sentirsi ospite indesiderato in casa d’altri. Non ĆØ un gran risultato, per chi fa questo mestiere. La storia del Primato Nazionale merita tuttavia di essere raccontata, perchĆ© ci dice qualcosa che va ben al di lĆ  di una semplice avventura editoriale. PerchĆ© sƬ, questa ĆØ la prima anomalia: questo mensile, che ĆØ al suo primo numero, ha giĆ  una sua storia da raccontare. Nell’epoca di maggior crisi del giornalismo cartaceo, quando ĆØ facile vedere testate anche più ricche e prestigiose della nostra che passano dalla carta alla versione on line, noi abbiamo deciso di compiere esattamente il percorso opposto. Il Primato Nazionale nasce nell’ottobre del 2013 come una goccia nell’oceano di internet, apparentemente indistinguibile dal resto della massa sterminata delle altre gocce. Anche restringendo il campo al solo ambito del giornalismo on line “di destra”, “sovanista” o “populista”, il rumore di fondo era talmente assordante che avrebbe tolto la voce a chiunque.

C’era solo una strada da perseguire per emergere e farsi largo: coniugare la professionalitĆ  dei metodi con la radicalitĆ  dei contenuti. Un passaggio strettissimo, perchĆ© questo significava essere autorevoli come i media maistream ma allo stesso tempo portatori di un pensiero forte. Significava non aver paura di chiamare le cose col proprio nome, ma allo stesso tempo rifiutare le scorciatoie qualunquiste e becere per acchiappare qualche clic in più. Quella sulle informazioni ĆØ una delle principali guerre del mondo contemporaneo. Guerra, più di ogni altra, decisamente “asimmetrica”. E questo ci porta a parlare dell’ulteriore difficoltĆ  che si presenta di fronte a chi voglia fare informazione in modo non conformistico: la comunicazione on line, che, nelle visioni idilliache di qualche cantore ingenuo del web libero, doveva essere priva di vincoli e condizionamenti, si ĆØ presto ritrovata ingabbiata in meccanismi di potere giganteschi. Due soli nomi: Google e Facebook. Due aziende private, che non devono rendere conto a nessuno rispetto a ciò che fanno con i propri algoritmi, di fatto insondabili per i comuni mortali, e che controllano lo scambio di informazioni on line con protervia monopolistica.

Questo ĆØ il quadro del web in cui, sul finire del 2013, una piattaforma metapolitica autonoma come la nostra decideva di lanciare l’ennesimo sito di informazione. Una piccola base lanciarazzi culturale che, con la sola forza delle sue idee, ĆØ diventata nel corso dei mesi e degli anni una realtĆ  affermata, un punto di riferimento, un marchio riconoscibile, amato da molti e – ce ne facciamo un vanto – odiato da tanti altri. Per i radical chic di ogni latitudine, per i megafoni di tutte le autoritĆ  morali oggi vigenti, il Primato Nazionale ĆØ diventato un piccolo incubo, un obbiettivo da colpire. Non drammatizziamo, per caritĆ : siamo noi che abbiamo deciso di navigare come pirati nel mare dell’informazione e ci sta bene cosƬ. E per far fronte agli attacchi (anche illegali, come i numerosissimi tentativi di hackeraggio del nostro sito), anzichĆ© arretrare, abbiamo deciso di rilanciare.

Due i motivi di questo sbarco nel real world, quello fatto di carta e inchiostro. Innanzitutto, c’ĆØ tutta una fascia di lettori che usa poco e male internet, o addirittura per niente, ma che non di meno ĆØ interessata alle nostre idee ed ĆØ orfana di un mezzo di informazione che la rappresenti. Ma, soprattutto, questo progetto va incontro a un’ulteriore esigenza: quella dell’approfondimento. Obbiettivo difficile da perseguire, in rete. Eppure la nostra ambizione ĆØ sempre stata quella di svincolarci dalla dittatura dell’attualitĆ  per proporre analisi più strutturate, contenuti forti e riferimenti spirituali radicati. Colpire, insomma, con l’arco e con la clava. ƈ impossibile, in un’epoca che tutto fagocita e tutto sacrifica sull’altare dell’immediatezza? Nulla ĆØ impossibile, basta trovare le formule giuste. E se anche lo fosse noi, come al solito, ce ne freghiamo.

Adriano Scianca

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3 comments

ANTERO 13 Ottobre 2017 - 11:26

GIUSTO ! CE NE FREGHIAMO …

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nemesi 13 Ottobre 2017 - 5:11

GRANDISSIMI !

in bocca al lupo per questa nuova sfida – dopo passo in edicola !

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matteo 17 Ottobre 2017 - 8:32

Ah però! Un laureato in filosofia che non ĆØ di sinistra… alla faccia delle mosche bianche!

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