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La Raggi dà 6 mesi di proroga al centro di accoglienza al Tiburtino III. Altro che stop ai nuovi arrivi

by Davide Romano
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Roma, 28 giu – Alla fine la risposta è arrivata due giorni prima della scadenza fissata per il 30 giugno: il centro di accoglienza di via del Frantoio a Roma, nel popolare quartiere del Tiburtino III, sarà prorogato per altri 6 mesi. Questa mattina una delegazione della Croce Rossa, che gestisce il centro, è stata ricevuta dal Direttore delle Politiche Sociali del Comune di roma, che proposto una proroga per il centro di accoglienza, che adesso l’amministrazione capitolina con una scelta che strizza l’occhio al politicamente corretto chiama “centro umanitario”. Canta vittoria la “assessora” alle Politiche Sociali, Laura Baldassarre, che dopo lo spavento dovuto alle dichiarazioni di Virginia Raggi del 13 giugno scorso, in cui annunciava un giro di vite nei confronti dell’accoglienza a Roma, aveva temuto che il centro non venisse prorogato. “Si tratta di una scelta che mette a sistema, in modo virtuoso, elementi diversi. Prosegue l’attività umanitaria del presidio, perché la nostra politica intende mettere sempre le persone al centro. Allo stesso tempo vogliamo decongestionare un’area della città che presenta da tempo un’elevatissima densità in termini di accoglienza”.

Del resto che il nuovo corso anti immigrati di Virginia Raggi fosse solo una mossa propagandistica a fini elettorali per arginare la perdita di consensi del primo turno di elezioni Amministrative noi lo avevamo giù annunciato ieri, pubblicando una lettera di qualche giorno fa in cui la “sindaca” rassicurava l'”assessora” sulla volontà di accogliere i richiedenti asilo. Che l’amministrazione 5 Stelle di Roma sia un po’ all’angolo sul tema immigrazione, lo dimostra proprio il ritardo e il basso profilo tenuto sulla vicenda del centro di via del Frantoio, con l’incontro tra la Baldassarre e i vertici della Cri più volte rimandato  esvolto solo ue giorni prima della scadenza.

La vicenda del centro del Tiburtino III è piuttosto delicata, anche perché i cittadini sono sul piede di guerra, come spiega il referente territoriale di CasaPound, Mauro Antonini. “La buona notizia di oggi è che si chiude finalmente la vicenda dei due centri Sprar, ma la questione più sentita dal quartiere è senza dubbio quella del centro gestito dalla croce rossa in via del frantoio”, spiega Antonini. “Ospita i cosiddetti transitanti, quasi 2 mila dal momento della sua creazione,  e crea più preoccupazione nel quartiere, essendo questi immigrati clandestini di passaggio solo per qualche giorno, meno inclini degli altri a rispettare le regole del paese che li ospita. Per capirci è il centro che confina con la scuola elementare Fabio Filzi, dove da due anni non si forma la prima elementare, visto che i genitori preoccupati iscrivono i figli nel quartiere vicino. Per questo non posso che rilanciare l’appello a tutti i cittadini a scendere in piazza il 30 giugno, per chiedere la chiusura definitiva del centro”.

Il Primato Nazionale segue da anni la vicenda del centro di via del Frantoio e documentando più volte, anche attraverso video inchieste, lo stato fatiscente della struttura. Molti degli ospiti nel tempo provenivano dal centro Baobab, gestito direttamente dai centri sociali, che tutt’ora collaborano con la Cri nella gestione del centro di via del Frantoio. Ora venerdì la situazione si annuncia tesa, visto che in risposta al corteo di CasaPound, i centri sociali hanno indetto una contro mobilitazione non autorizzata. La proroga del centro di via del Frantoio chiarisce ancora una volta quali siano le reali posizioni di Virginia Raggi in materia di immigrazione e accoglienza.

Davide Romano

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