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La replica di Amazon alle Mascherine Tricolori: “Contro di noi accuse false, supportiamo le Pmi”

by Davide Romano
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Roma, 13 nov – Dopo i blitz organizzati ieri in tutta Italia dalle Mascherine Tricolori, è arrivata la replica di Amazon. La multinazionale Usa ha inviato una nota stampa (che riceviamo e pubblichiamo) per rispondere al movimento anti-lockdown, che accusa l’azienda di Jeff Bezos di essersi arricchita grazie alla pandemia a scapito delle piccole e medie imprese italiane, di desertificare il commercio locale, di sfruttare i lavoratori e di non aver versato miliardi di euro di tasse.

Amazon: “Noi bersaglio di chi cerca visibilità”

“Riportiamo di seguito la posizione diffusa da Amazon in merito alle manifestazioni di protesta organizzate dalla Mascherine Tricolori nella giornata odierna fuori dai centri logistici dell’azienda”, è l’incipit della mail diffusa dalla società di comunicazione che cura l’ufficio stampa di Amazon Italia. “Amazon riceve critiche su diverse tematiche. Siamo diventati un bersaglio di diverse organizzazioni in cerca di visibilità per le loro cause. Spesso queste organizzazioni veicolano deliberatamente storie fuorvianti per un proprio tornaconto. Chiediamo pertanto che i fatti, le fonti e le storie vengano prima verificati, assicurando di non diffondere falsità e inesattezze”.

Amazon: “Da noi lavoro sicuro e moderno”

“Siamo orgogliosi dei nostri dipendenti”, prosegue la nota di Amazon, “ormai un milione in tutto il mondo, e di offrire loro la possibilità di svolgere diverse mansioni adatte a ogni tipo di persona. I nostri contratti includono un salario competitivo, numerosi benefit e ottime opportunità di carriera, il tutto in un ambiente di lavoro positivo, sicuro e moderno. Incoraggiamo chiunque a paragonare il nostro salario, i nostri benefit e il nostro posto di lavoro a quello dei principali operatori della grande distribuzione e datori di lavori in tutto il mondo. Siamo orgogliosi di aver investito oltre 5.8 miliardi di euro in tutta Italia e di aver creato oltre 8.500 posti di lavoro a tempo indeterminato dal 2010″.

“Attraverso gli effetti indiretti dei nostri investimenti, nel 2019 sono stati creati oltre 120.000 nuovi posti di lavoro, ad esempio nel settore edile, nella logistica e da piccole e medie imprese italiane che utilizzano la vetrina Made in Italy di Amazon o servizi come Fulfillment by Amazon per far crescere le loro attività e esportare prodotti italiani nel mondo. Oltre a investire nelle nostre comunità e creare posti di lavoro, la nostra azienda in Italia supporta oltre 14.000 imprenditori e commercianti che si affidano ad Amazon per sostenere le loro attività e i loro dipendenti. Nel 2019, le piccole e medie imprese (PMI) italiane hanno esportato prodotti per un valore di oltre 500 milioni di euro tramite Amazon”.

Ma Forbes, Mediobanca e la Ue non sono mica “sovranisti”

Le Mascherine Tricolori dal canto loro hanno più volte ribadito come i numeri, soprattutto quelli inerenti il mancato pagamento delle tasse (tema che nella sua replica si è ben guardata da affrontare) e i super guadagni durante la pandemia, sono stati diffusi da diversi istituti, tra cui Forbes e Mediobanca. In questo articolo del Primato Nazionale avevamo trattato l’argomento. C’è poi il data room di Milena Gabanelli diffuso da Corriere della Sera e La7, non esattamente dei media “sovranisti”. Amazon non ha nemmeno risposto alle accuse di concorrenza sleale nei confronti di piccoli venditori mosse dalla Ue. Sul discorso poi delle tutele per i lavoratori, sulle condizioni negli stabilimenti Amazon, ci sono numerose inchieste di giornalisti infiltrati che raccontano una realtà opposta a quella della multinazionale Usa.

Davide Romano

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Pino 13 Novembre 2020 - 1:25

Durante i domiciliari di marzo e aprile, i supermercati, unici negozi a poter rimanere aperti insieme agli alimentari, non vendevano gli altri prodotti per non fare concorrenza ai poveracci dei negozi costretti alla chiusura. Amazon si è limitata a mettere una scrittina in alto sulla home page in cui avvisava che avrebbero evaso soltanto gli ordini di prodotti indispensabili. In quel periodo ho ordinato varie cose non indispensabili (tra le quali un grill fabbricato a Wu Han!) le quali sono arrivate puntualmente nei pochi giorni previsti, come sempre, per le spedizioni.

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fabio crociato 13 Novembre 2020 - 2:09

Sì, adesso sono dei benefattori dei costretti anzi tempo… Ma ci facciano il piacere. Comunque a farci la figura di m sono i produttori-fornitori che dovrebbero ben spiegare per salvarsi la faccia… Come mai non lo fanno? Costretti anche loro? Certo e devono ammettetelo per spiegare come hanno dovuto vincolare e vendere il loro knowhow , la loro storia, il loro “capitale umano”, i loro prodotti e servizi.
La finanza-distributore globale, un moloch!!

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Gasparri ad Amazon: “Con le sue scuse patetiche non convince nessuno, deve pagare vere tasse” - Citytaly 13 Novembre 2020 - 3:33

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[…] Una cosa unisce Gasparri, Salvini e Confesercenti… L’attacco contro Amazon. Una protesta trasversale su un colosso del web contro l’impero di Jeff Bezos.Proprio dopo l’azione delle Mascherine Tricolori, che hanno il merito di aver sollevato il tema per cui i colossi del web stiano speculando sulle chiusure dell’emergenza sanitaria, il tema è diventato centrale nel dibattito pubblico.Amazon che, tra l’altro, aveva risposto pubblicamente. […]

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