Reggio Calabria, 13 nov – Dopo i furbetti del reddito di cittadinanza arrivano, puntuali, anche quelli del bonus spesa Covid. Succede ad Africo, nella Locride, dove su 98 cittadini ad avere percepito il sussidio, 91 non avevano titolo per riceverlo. È quanto emerso dagli accertamenti dei finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria.
Il 92% di furbetti
Secondo quanto riportato dal Fatto ammonterebbe a 21mila e 500 euro il totale dei “bonus spesa Covid” distribuiti dal Comune di Africo e percepiti indebitamente. Dagli accertamenti eseguiti su tutti i destinatari del contributo è emersa quindi la triste verità: il 92% dei percettori si era impossessato, senza averne titolo, di un sussidio che invece era destinato alle famiglie realmente in difficoltà per la crisi economica derivante dal lockdown. Solo 7 persone, quindi, avevano diritto a beneficiare dell’assegno, avendo dimostrato di versare in una situazione di reale indigenza. Tutte le altre avrebbero falsificato la documentazione per ottenere il bonus.
Attestazioni mendaci
Stando a quanto verificato dai finanzieri, uno o più componenti dei nuclei famigliari «furbetti» aveva un lavoro fisso e percepiva lo stipendio – in alcuni casi, si trattava di somme decisamente cospicue. Alcuni erano beneficiari di altre forme di aiuto economico erogate dallo Stato quali il reddito di cittadinanza, altri di indennità di disoccupazione o di prestazioni sociali agevolate. Al fine dell’ottenimento del bonus i «furbi» avevano omesso di dichiarare queste entrate, riuscendo così ad entrare nelle graduatorie. In posti che, magari spettavano a chi ne aveva realmente bisogno. C’è stato chi, addirittura, ha pensato di cambiare il proprio stato di famiglia, indicando soggetti fasulli o non residenti per incrementare la somma da percepire. Ora sono scattate i provvedimenti: i colpevoli saranno costretti a sborsare il triplo in sanzioni e rimborsi al Comune, per un ammontare di 64.500 euro.
Cristina Gauri
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