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La Uefa risveglia Franceschini: “Stadi aperti per calcio? Lo stesso valga per i concerti”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 14 apr – La Uefa risveglia pure il ministro dem dei Beni culturali Dario Franceschini: “Se gli stadi riaprono per il calcio lo stesso deve valere per i concerti“. Non fa una piega, sia chiaro. Peccato che Franceschini fino a ieri non è che si stracciava le vesti per le riaperture. Anche lo stadio Olimpico, in effetti, il governo Draghi – tutto arroccato sulla posizione del nemico numero uno delle riaperture, alias il ministro della Salute Roberto Speranza – l’ha dovuto riaprire per forza. Altrimenti niente Europei 2020.

Franceschini: “Stadi aperti al pubblico per il calcio? Lo stesso valga per i concerti”

“Sia nell’audizione di lunedì, sia nelle proposte inviate martedì al Cts, il ministro Franceschini ha chiesto che, nel caso in cui si dovessero autorizzare eventi sportivi con pubblico, le stesse regole dovrebbero riguardare i concerti e gli spettacoli negli stadi o in spazi analoghi”. Così in una nota il ministero si mette al riparo da eventuali proteste, dopo le notizie sul via libera del governo alla presenza del 25% di tifosi all’Olimpico per Euro 2020, rinviato di 12 mesi causa pandemia. La Uefa infatti ha richiesto che lo stadio romano riaprisse in presenza, altrimenti l’Italia non avrebbe ospitato la partita inaugurale del campionato europeo di calcio.

Fimi: “Discriminazione, subito tavolo di confronto per ottenere trattamento equivalente”

Ora, il precedente degli Europei dà la stura alle richieste peraltro più che legittime di chi non può organizzare concerti da oltre un anno. “E’ una questione di principio, il mondo della cultura non può essere trattato in questo modo“. Parte alla carica Enzo Mazza, ceo di Fimi, la Federazione dell’industria musicale italiana, che torna a parlare di “discriminazione” e chiede l’apertura immediata di “un tavolo di confronto per ottenere quanto meno un trattamento equivalente“. “È evidente – sottolinea Mazza – che siamo di fronte ad una farsa. Si dibatte su protocolli stringenti sui quali dovrebbe esprimersi il Cts, per consentire quest’estate eventi musicali con mille o poco più persone all’aperto e nello stesso momento si approva un piano per l’accesso di oltre 16mila persone all’Olimpico in occasione degli europei di calcio?”. Obiezione impossibile da respingere.

“Danni causati a mondo spettacolo e musica dal vivo sono immensi”

“I danni causati al mondo dello spettacolo e della musica dal vivo dopo oltre un anno di pandemia e restrizioni sono immensi. Un settore distrutto, lavoratori dispersi e senza risorse, piccoli club che hanno chiuso per sempre e ora si scopre che una decisione politica può derogare alle restrizioni sanitarie? È ridicolo“. Il ceo di Fimi punta il dito contro il governo e pensa che “artisti e addetti ai lavori non debbano accettare una discriminazione di tale portata. Se è possibile accedere in uno stadio con 16mila persone per il calcio deve essere possibile anche per un concerto”.

Adolfo Spezzaferro

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Fabio Crociato 14 Aprile 2021 - 1:59

La cultura è talmente involuta che può andare solo a rimorchio di attività fatte con i piedi… Il mondo dell’ incontrario.

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