Roma, 6 feb – Il terremoto in Turchia e Siria è decisamente uno di quei cataclismi pesanti, anzitutto in termini di vittime: una lista che, ora dopo ora, si allunga sempre di più, come riporta l’Ansa.
Terremoto: la scossa in Turchia e le vittime senza fine
La scossa di terremoto in Turchia è di quelle pesanti: magnitudo 7.9. L’ora del disastro, le 4:17 locali (2:17 in Italia). Area: la parte meridionale del Paese, vicino al confine con la Siria. Anche da noi si tracciano i primi bilanci geologici: l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano parla di un ipocentro a circa 25 km di profondità. Sulla stessa linea il servizio di monitoraggio geologico statunitense (Usgs). Ciò che però fa più male della tragedia turca è il bilancio delle vittime. Un numero che si aggrava sempre più ogni ora che passa: al momeno siamo ad oltre 700 morti confermati, di primissima mattina si parlava di 520. Il ministero della Sanità, poi, parla di un migliaio di feriti. Vittime che non hanno risparmiato la confinante Siria, nel cui nord si contano almeno 237 decessi.
Gli allarmi rientrati in Italia
Inizialmente la questione aveva portato all’allarme anche in Italia. La Protezione Civile, in particolar modo, aveva sottolineato possibili rischi di maremoti e tsunami sulle coste italiane orientali, quale riflesso del sisma turco. Un allarme che aveva portato al temporaneo stop ai treni alle 6.30 di questa mattina: ora la circolazione ferroviaria è ripresa regolarmente nelle regioni considerate a rischio, ovvero Sicilia, Calabria e Puglia.
Alberto Celletti