Roma, 6 feb – Le primarie del Pd cominciano malissimo per Elly Schlein, per qualcuno il “nuovo nome” dell’universo dem, ma non certamente per quello operaio, a giudicare da quanto riportato dal Secolo d’Italia.
Primarie, gli operai bocciano il Pd (e la Schlein)
Mirafiori Sud, Torino, storico rione operaio. Nel locale dove ci sono le prime votazioni per le primarie del Pd, lo schiaffo è tutto per la Schlein: due soli voti. Ai classici proletari di antica definizione, insomma, proprio non frega nulla di gender, e femminismo delirante di nuova scuola. Chissà come mai, aggiungeremmo noi. Il nuovo nome della corsa alla segreteria del Partito democratico non fa breccia e non sembra avere neanche le basi per partire, quanto meno se si parte da un approccio che interessi minimamente l’aspetto sociale. In realtà, è un Pd in cui dai primi riscontri Stefano Bonaccini sembra favorito, avendo “ottenuto il 50,22%. Mentre la Schlein il 36,37%. Gianni Cuperlo ha il 8,6%. E Paola De Micheli il 4,1%”, riferisce il Giornale. Ma è anche un Pd in cui i dati di affluenza sono disarmanti. Proprio a Mirafiori, si sono presentati a votare appena in 24, poco più della metà degli iscritti (51). Bonaccini è stato votato da 13 elettori, Cuperlo da 9. Sulla cara Elly, non c’è bisogno di infierire ancora.
Un partito sempre più lontano dai bisogni sociali
Che il Pd con il mondo operaio c’entri quanto la nutella con il fritto di pesce non è certamente una sorpresa. Più dura a morire è la sua nomea, che comunque si dimostra in crisi da anni. Vederla “certificata” in un’affluenza modestissima come quella degli operai di Mirafiori e soprattutto verso la candidata considerata più “avanguardista” negli ambienti del Nazareno, però, è l’ennesimo segnale di un mondo e di una cultura politica che con i bisogni dei più deboli non hanno nulla a che fare. Ma che fanno ridere – e talvolta irritare – quando provano a riappropriarsene in un modo bizzarro e francamente abbastanza ridicolo (si pensi alle numerose auto-proclamazioni del segretario Enrico Letta che proprio l’anno scorso ci deliziò con la barzelletta involontaria sul “Pd partito del lavoro”).
Alberto Celletti
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Prendere per scemi gli altri, in questo caso gli operai, non porta buono… E’ oramai risaputo salvo per chi è in via centrifuga, persa/o nel progresso infinito, senza più capacità di ritorno.
A me – che sono un vecchio troglodita, un filino maschilista, orgogliosamente bianco e felicemente ‘binario’ – sta antipatica (antipatic*?) a pelle: mi devo preoccupare?
Dategli una tuta una chiave inglese e faccia i turni per sei mesi e vedrete che i voti aumentano.