Zurigo, 17 dic – Derubata e molestata da dei marocchini che l’hanno palpeggiata mentre era in viaggio su di un convoglio ferroviario. Un’esperienza che risulterebbe atroce per chiunque, ancora di più per Erika Kälin, la vittima di quest’ultima aggressione: sì perché Erika è una paratleta sciatrice di fondo quasi completamente cieca, con una visione del tre percento in un occhio e dell’otto percento nell’altro. La Kälin è un’atleta di tutto rispetto: vincitrice di numerosi premi, si è aggiudicata l’oro e l’argento ai giochi olimpici invernali del 2017.
L’aggressione
Il fatti sono accaduti verso le 18 di sabato scorso, quando la donna e il suo amico Reinhard Schütz, al rientro da una gara, sono saliti sull’InterRegio diretto a Zurigo in partenza da Einsiedeln. “All’inizio c’erano ancora poche persone”, racconta Erika al Blick. Dopo alcune fermate i due si ritrovano praticamente soli sul treno. “All’improvviso eravamo quasi soli”, prosegue Kälin. Ad un tratto un gruppo di immigrati sale a bordo del convoglio.
“Hanno corso diverse volte sul treno e alla fine ce li siamo ritrovati alle spalle. A posteriori, mi è chiaro che stavano cercando una vittima”. E’ subito chiaro che il gruppetto è composto da immigrati, i due li sentono parlare in un idioma sconosciuto. “Avevano vino, birra o grappa con loro e puzzavano di alcol.” Passano alcuni istanti ed Erika sente un fruscio: controlla le tasche del suo giubbotto e si accorge della mancanza dell’astuccio contenente le chiavi di casa. La donna e il suo accompagnatore lo cercano affannosamente per terra. “Ha iniziato a piangere”, racconta l’amico di Erika, Reinhard Schütz.
Le molestie
“Un uomo del gruppo ha poi fatto finta di aiutarla nella sua ricerca. L’ha palpeggiata da dietro nella zona inguinale.” Dapprincipio Reinhard, per non far degenerare la situazione, cerca di mantenere i nervi saldi. “Ma poi l’uomo ha stretto Erika all’altezza delle parti intime. Ho dovuto reagire”, e spinge via l’assalitore. “Questo ragazzo mi ha toccato ovunque“, dice Erika. “È stato uno shock. Sono stato molto contenta che il mio amico fosse lì e mi abbia protetto”. Reinhard informa tempestivamente la polizia ferroviaria, che si fa trovare sul binario all’arrivo del convoglio in stazione. Gli agenti riescono immediatamente ad arrestare tre uomini del gruppo. La polizia cantonale di Zurigo, responsabile della sicurezza della stazione centrale, ha confermato l’arresto. Uno degli immigrati ha confessato, sarebbe un 31enne marocchino. Stando a quanto riporta il portavoce Erich Wenzinger, il magrebino avrebbe sputato su un ufficiale di polizia durante la custodia.
Cristina Gauri
4 comments
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Ma la Svizzera non era la terra del benessere e della legalità.? Storditi anche li. Auguri Europa
in svizzera li cacciano via a calci, mica come qui