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Le morti in mare dei “migranti” formano il volto di Salvini. La provocazione di un liceo di Pisa

by Cristina Gauri
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Roma, 21 mag – Un mosaico di foto di cadaveri di migranti morti in mare che formano il ritratto di Salvini. E’ chic e non impegna, avranno pensato gli studenti del quarto e quinto anno del liceo artistico Russoli di Pisa mentre realizzavano il controverso poster-installazione; poster che ha subito scatenato l’ira di Susanna Ceccardi, sindaco di Cascina e referente della Lega in Toscana, che ne ha chiesto l’immediata rimozione.

Falso ideologico

“Al liceo artistico Russoli di Pisa ragazzi, preside e insegnanti hanno fatto una mostra con questa ‘opera d’arte’. 400 foto di morti in mare e barconi alla deriva che formano tutte insieme, l’immagine di Matteo Salvini in un collage. Scandaloso!”, scrive la Ceccardi su Facebook. “Abbiamo sempre collaborato con quel liceo e con la preside per vari progetti, dal Carnevale alla battaglia di Cascina e mi ha stupito moltissimo vedere questo poster”, continua il primo cittadino che chiede la rimozione immediata del poster, anticipando che nei prossimi giorni incontrerà la preside dell’istituto. Per l’esponente leghista il mosaico è un vero e proprio “falso ideologico”: “Oggi col ministro Salvini le morti in mare sono drasticamente diminuite. Perché non hanno fatto questa bellissima opera d’arte nel 2016 mettendoci la faccia di Renzi e Alfano quando le morti in mare erano 5.096?”, si chiede la Ceccardi. “A scuola, come sui giornali si dovrebbe promuovere la corretta informazione. E mi dispiace molto che questa squallida provocazione sia stata fatta proprio nel liceo Russoli di Pisa, con il quale abbiamo sempre avuto una bella collaborazione in passato”, rincara.

Gli studenti: “E’ solo arte”

La risposta degli alunni, attraverso la portavoce di uno di loro, Serena Bevilacqua, non si è fatta attendere, ma a dire il vero ci è parsa un po’ paracula, come dicono a Roma:  “La nostra è arte e non c’è nessuna provocazione. Abbiamo scelto di dedicare la mostra all’acqua, perché è versatile. E l’abbiamo raccontata in vari modi, per cercare di creare più dubbi possibili all’inconscio. Non abbiamo descritto l’opera: ognuno può interpretarla a modo suo. E’ un invito a riflettere“. L’impressione è che vista la mala parata, gli studenti non abbiano avuto il coraggio di descrivere la loro stessa creazione per quello che in realtà è. Evidentemente avere il coraggio di sostenere le proprie idee e scelte non è materia di insegnamento alle superiori.

Cristina Gauri

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2 comments

Claudio Serra 21 Maggio 2019 - 8:21

Gli studenti di quel liceo andrebbero messi subito in campi di rieducazione forzata.

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Commodo 22 Maggio 2019 - 8:56

I “valori” della “resistenza”! L’ agguato gangsteristico in almeno 20 contro uno, il colpo alle spalle e il dire una cosa e sottointerderne come minimo due! L’ ” arma finale” è comunque, la vigliaccheria! Spettacolo edificante vedere giovani e giovanissimi che prendono acriticamente per buone narrazioni obnubilanti, che parlano di cose che non conoscono, che vengono “invitati” da adulti di potere ad esprimere la loro “opinione”di fronte a “dotti consessi” ammiccanti & approvanti! Le “élites” mainstream hanno scoperto adolescenti & preadolescenti! Virgulti non formati da plasmare cinicamente a piacimento! E da usare come arma contro qualsiasi forma di dissenso! Proprio come gli zigagnoni rom, e feccia assimilabile, che si servono di ragazzini/e per commettere ogni sorta di reato a rimanere impuniti! Strano “trait d’ union” tra feccia sporca, sgradevole & indesiderabile, e quelli che una volta venivano chiamati : “i padroni del vapore”!

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