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È morto Vittorio Zucconi, il giornalista di Repubblica nemico dei sovranisti

by Elena Sempione
11 comments

Washington, 26 mag – Si è spento a Washington Vittorio Zucconi, noto giornalista di Repubblica. Aveva 74 anni ed era malato da tempo. Nato nel Modenese, Zucconi è stato a lungo corrispondente da Bruxelles, Mosca e dagli Stati Uniti per diversi quotidiani, tra cui La Stampa, Repubblica e il Corriere della Sera. Naturalizzato statunitense, dal 1985 ha spostato definitivamente la sua residenza a Washington. È stato inoltre direttore dell’edizione online di Repubblica dalla sua creazione fino al 2015 e direttore di Radio Capital fino al 2018.

Le ultime apparizioni

Zucconi, da sempre schierato su posizioni atlantiste, neoliberiste, filo-Ue, immigrazioniste e anti-sovraniste, si è distinto ultimamente per uscite che hanno fatto molto discutere. Di recente, ad esempio, ha scatenato molte polemiche la sua critica a Matteo Salvini sul caso di Manuel Bortuzzo: «Mentre il ministro degli Interni gioca a fare il poliziotto di cartone,nella Roma senza sindaco né governo si sparacchia e si stronca la vita di un giovane e di un campione. Viva il ‘decreto sicurezza’ che facilita l’acquisto di armi», cinguettò lo scorso febbraio su Twetter, beccandosi numerose accuse di sciacallaggio.

Zucconi cantore dell’immigrazione  

Emigrato negli Stati Uniti, dove ha trovato la sua dimensione spirituale, Zucconi ha più volte tessuto le lodi dell’immigrazione. Molto famoso è il suo libro del 1993 Stranieri come noi, una raccolta di 11 racconti che ricalca perfettamente la narrazione globalista sui flussi migratori e la lotta contro il presunto razzismo. Il volume è stato addirittura adottato come testo di lettura in alcune scuole italiane. Nel 2009 ha invece pubblicato Il caratteraccio: come (non) si diventa italiani.

Elena Sempione

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11 comments

paleolibertario 26 Maggio 2019 - 3:21

Non era affatto un liberista, era uno di sinistra in tutti i sensi, quindi in materia economica era socialista, non liberista (voleva ancora più Stato e più debito). Duole che non ci sia più, naturalmente, ma bisogna dire che era molto fazioso, un giornalista non dovrebbe essere così di parte. Comunque riposi in pace.

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Daniele 26 Maggio 2019 - 4:22

Che articolo ridicolo! Siete in malafede, sei una giornalista da quattro soldi! Non ce la facevi proprio, eh? Dovevi per forza scrivere quello che pensi di lui?! Non hai rispetto dei morti, dei professionisti. Vergognati e si vergogni sto giornale pessimo. “Immigrazionista”, ma che diavolo significa?! Faziosi, ridicoli, assurdi, come maggior parte della destra! Questo è sciacallaggio, esternare posizioni politiche approfittando della morte di una persona che non vi garba.

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Louis Vermont 26 Maggio 2019 - 5:33

Voi invece avete grande rispetto dei morti:
“A Piazzale Loreto c’è posto”
“Ramelli una riga sui capelli”
“10, 100, 100 Nassiriya”
“Basco nero, il tuo posto è al cimitero”
“10, 100, 100 Foibe. Grazie Tito!”
“Bruciate nelle foibe leghisti, voi e la vostra famiglia”
“Brindo un Buonanno!” (Dopo la morte di Gianluca Buonanno)
Perciò vedi di tacere imbecille, se qualcuno esulta per la morte di un lurido sinistroso!
P.S: Le ceneri di Zucconi spero vengano deposte in un luogo adatto: La latrina.

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Adriano Calabrese 26 Maggio 2019 - 6:50

Chi cazzo ti obbliga a leggerlo!

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Michele A. 27 Maggio 2019 - 8:08

Ho sempre rispettato le opinioni diverse dalla mia, ma con te proprio non mi posso trattenere dal dire che sei soltanto un incommensurabile cretino!

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Jos 26 Maggio 2019 - 4:25

..un “zucconi” in meno che ” vuò fá l’amerikano”…

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FABIO FILACCHIONI 26 Maggio 2019 - 6:00

Vittorio Zucconi era un Radical Chic di merda, anzi uno dei punti di riferimento, di quelli con il doppio passaporto Italo-Amerikano, che pontificavano e ci spiegavano a noi poveri plebei, fuori dall’attico di Nuova-York o Washington, come dovevamo vivere. Pace all’Anima Sua. Non ci manchera’.

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GianPaolo Presotto 26 Maggio 2019 - 6:34

Un comunistardo con vista sulla capitale degli usrael? Ridicolo, come tutta la sinistra buoni solo a seminare odio. Addio

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ugo 26 Maggio 2019 - 9:53

Non sapevo neppure chi fosse. Rallegrarsi per la morte di chicchessia, si dice, “non sta bene” ma… essere indifferenti?

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Francesco 26 Maggio 2019 - 11:10

Una testa di cazzo in meno

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luis r. 27 Maggio 2019 - 10:49

per l’uomo, profonda commozione e tristezza. Per il giornalista, indifferenza: era acido e cattivo, lo ascoltavo per radio ma non riuscivo mai a finirlo di sentire per come attaccasse malamente chiunque non fosse come lui: Bush,Trump, Salvini…

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