Roma, 19 giu – Sull’emergenza clandestini il governo, finora, ha ben poco di cui gloriarsi. Allo stato attuale, solo dalla Tunisia sono arrivati via mare fino al 31 maggio 25.912 immigrati illegali, dalla Libia oltre 22mila. Ma l’ultimo aggiornamento sui mezzi messi a disposizione da Palazzo Chigi per frenare l’esodo dal Nordafrica, riportato dal Giornale, va almeno tenuto sotto osservazione. Nella speranza che finalmente le acque del Mediterraneo, anziché continuare a “smuoversi”, si fermino.
Per fermare i clandestini il governo fornisce mezzi alla Tunisia e alla Libia
I mezzi per fermare i clandestini forniti dal governo (su forniture anche dell’Ue) ad oggi sono questi: alcuni fuoristrada che saranno dati alla Guardia nazionale tunisina per controllare le frontiere terrestri, ma anche tre motovedette da consegnare alla Guardia costiera di Tripoli. Dal Viminale, intanto, spunta un tweet che recita così: “Contrasto al traffico di esseri umani: consegnati alla Tunisia 82 nuovi mezzi, forniti dal ministero degli Affari Esteri nell’ambito delle iniziative per rafforzare la capacità operativa per il controllo delle frontiere”, con tanto di foto allegata e mostrante un pick up bianco con la scritta nera “Garde Nationale”.
I sostegni economici a Tunisi e i soliti problemi in Libia
La Banca mondiale si è detta pronta a sostenere “il piano di sviluppo del governo per espandere l’economia”, stanziando circa 500 milioni di dollari divisi in cinque anni. Sul tema era prevista una nuova visita di Bruxelles, da cui potrebbero venire sempre quei famosi “900 milioni” ancora solo su carta. Situazione complicatissima – come sempre – in Libia, dove sia in Tripolitania che in Cirenaica si sono osservate attività nelle retate dei clandestini, molto criticate dall’Onu. Nella parte orientale del Paese – quella controllata dal generale Khalifa Haftar – è stato bloccato un peschereccio attivo proprio nel traffico degli esseri umani (un’imbarcazione molto simile a quella affondata al largo della Grecia qualche giorno fa). Il tutto mentre a Tripoli, dal 9 giugno, c’è un nuovo ambasciatore italiano, Gianluca Alberini.
Alberto Celletti
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HA HA HA…che ridere…manco il tentativo, scommettiamo ?