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Ora Malta vieta l'ingresso alle Ong: fine del business scafista?

by La Redazione
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Roma, 24 giu – Il braccio di ferro tra governo italiano e governo maltese potrebbe essere ai titoli di coda. Meglio, La Valletta si sta avviando verso iniziative finalmente chiare che potrebbero mettere la parola fine al business scafista nel Mediterraneo. Con buona pace quindi degli immarcescibili sostenitori delle porte aperte, non soltanto l’Italia sta provvedendo alla definitiva chiusura dei porti per le navi illegali delle Ong. Come riportato infatti dalla nostra Francesca Totolo, “ieri Malta ha negato l’autorizzazione all’entrata in acque territoriali alla Open Arms di Proactiva Open Arms, permettendole solo rifornimento e cambio equipaggio tramite nave di supporto”.
Guarda caso a bordo della Open Arms c’è la giornalista spagnola Gabriela Sanchez, di eldiario.es, media che ha ricevuto diversi finanziamenti proprio dalla Open Society Foundations dello speculatore senza frontiere George Soros. Uno di questi generosi finanziamenti era finalizzato, solita coincidenza, al sostegno di un’associazione “amica”.
Ma quali scenari si aprono adesso con la svolta maltese? Innanzi tutto la nave Aquarius di SOS Méditerranée Italia è arrivata davanti alle coste libiche facendo subito rotta verso la “pescosa” zona di Zuwara. La Open Arms, respinta come dicevamo da Malta che le ha negato l’ingresso nelle acque territoriali, si dirige ora sempre verso la Libia. Restano la nave Lifeline, che in questo momento si trova presumibilmente al largo di Malta (il trasponder è stato spento circa 14 ore fa) e la nave cargo Alexander Maersk, ancora davanti al porto di Pozzallo.
Se tutto questo fosse confermato, le Ong perderebbero il porto di appoggio e quindi la possibilità di operare davanti alla Libia. Come poi confermato ieri a Sky TG24 da il ministro della Difesa  Elisabetta Trenta, la competenza della zona SAR della  Libia spetta Guardia Costiera Libica. Di conseguenza se le #ONG non collaborano con le autorità libiche nel riportare i migranti sulle coste, “possono far venire il dubbio che siano parte di un progetto”. A noi qualche dubbio, eufemismo particolarmente benevolo, è venuto ormai da tempo.
Alessandro Della Guglia

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angelo 24 Giugno 2018 - 11:21

Finalmente! è dal 2000 che lo diciamo…

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Raffo 24 Giugno 2018 - 2:19

Toni molto diplomatici e cortesi del nostro ministro della difesa……..se i malefici ed ignobili sinistri usano quotidianamente termini indegni verso i sovranisti ed i patrioti,non vedo perché non si possano definire le ong sorosiane come pura mafia ,delinquente ed invereconda, dedita al traffico di esseri umani a scopo finale di spaccio e prostituzione……..tantio cosa finiscono a fare le risorse africane……. ???Auguri.

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gigi 25 Giugno 2018 - 11:58

Se lo Stato è sovrano e legittimo. Le ong, quindi, sono da considerarsi associazioni fuori legge. La loro origine è perlomeno oscura, come le lobbies, i clan o le persone da cui dipendono – oppure” al soldo di tutte le bandiere” . Si aprano bene le menti a questa nuova realtà: il tanto decantato altruismo di queste “associazioni” è forse solo uno scaltro business a danno di tutti gli onesti cittadini e dell’Italia.

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gigi 25 Giugno 2018 - 11:58

Se lo Stato è sovrano e legittimo. Le ong, quindi, sono da considerarsi associazioni fuori legge. La loro origine è perlomeno oscura, come le lobbies, i clan o le persone da cui dipendono – oppure” al soldo di tutte le bandiere” . Si aprano bene le menti a questa nuova realtà: il tanto decantato altruismo di queste “associazioni” è forse solo uno scaltro business a danno di tutti gli onesti cittadini e dell’Italia.

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