Roma, 7 apr – Il Parlamento europeo ha votato oggi lo stop alle importazioni di gas russo, come rende noto l’Ansa. Ma c’è chi, nel consesso europeo, non è troppo d’accordo.
Parlamento europeo, stop al gas russo
Arriva quindi il via libera del Parlamento europeo per lo stop al gas russo. Si parla in buona sostanza della risoluzione di maggioranza che chiede più sanzioni contro la Russia, includendo l’importazione di energia. La risoluzione è stata approvata con 513 voti favorevoli, 19 astensioni e 22 contrari. Durante il voto è stato approvato anche un emendamento, presentato da Renew, Greens, Ecr, S&D e il Ppe, che chiede “un totale e immediato embargo su gas, petrolio e carboni russi” oltre a “l’abbandono dell’utilizzo dei gasdotti Nordstream 1 e 2”. Roberta Metsola, presidente del Parlamento, ha così commentato: “Colleghi, questo è un momento significativo, la nostra posizione è chiara”. Successivamente c’è stato un applauso collettivo.
Ma il pacchetto di sanzioni slitta
Per quanto riguarda il quinto pacchetto di sanzioni alla Russia da parte dei Paesi Ue c’è ancora incertezza. Il Coreper, ovvero la riunione dei 27 ambasciatori dei Paesi membri, è iniziata questa mattina alle 10 ma è stata interrotta e aggiornata alle 18 di oggi. Da quanto si apprende, si va verso uno slittamento dell’embargo sulle importazioni di carbone, soprattutto a causa dei contratti attualmente in essere tra le parti. La proposta di rinviare l’embargo, secondo fonti europee, è stata avanzata dalla Germania, e sarebbe stata accolta alla rinuione di questa mattina. In ogni caso, il via libera del Coreper al pacchetto dovrebbe arrivare questa sera. Domani, intanto, è previsto l’incontro tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Alberto Celletti
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