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La refurtiva è nel campo rom, la polizia non interviene: cittadini derubati due volte, ora è la prassi

by Cristina Gauri
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Roma, 12 ago — Sembra essere il nuovo trend dell’estate capitolina del 2022: rom che svaligiano automobili in sosta impossessandosi di dispositivi dotati di rilevamento satellitare (MacBook, cellulari o orologi), i legittimi proprietari riescono a localizzare il maltolto all’interno del campo nomadi… ma la polizia non interviene per «questioni di ordine pubblico». In sunto, per timore di far scoppiare rivolte, le forze dell’ordine lasciano i ladri nell’impunità secondo il classico copione in voga negli insediamenti rom: fanno quello che gli pare, sempre.

I rom rubano, la polizia non interviene: l’ennesima beffa contro i cittadini

E’ il Messaggero a riportare l’ennesima beffa ai danni dei derubati. Il primo episodio, ripreso anche dal Primato, riguardava il furto subito dal romano Luca Ioli, a cui i rom avevano svaligiato l’auto sottraendo uno zaino in cui era contenuto un Apple Watch. «L’orologio era acceso e attraverso il Gps sono riuscito a localizzarlo nel campo rom di via Candoni, alla Magliana. Arrivato lì ho subito individuato la volante della polizia alla quale ho mostrato il telefono con la localizzazione attiva. I due agenti però mi hanno spiegato che quello è un campo rom di difficile gestione e mi hanno detto di stare attento e di non addentrami. Anzi mi hanno chiesto di far suonare l’orologio e loro avrebbero provato a rintracciarlo». I poliziotti si sarebbero introdotti nella prima parte del campo ma non potendo perquisire tutti i container avrebbero comunicato al ragazzo di non poter fare nient’altro.

I tre turisti americani

L’ultimo furto in ordine di tempo riguarda tre turisti americani in vacanza nell’Urbe. Parcheggiata l’auto sul Lungotevere Cenci, hanno avuto l’infelice — quanto ingenua — idea di lasciare tutti gli effetti personali di valore (tre zaini, due MacBook, documenti e borsette) all’interno del veicolo e di andarsene. Tre ore dopo, verso mezzogiorno, ritrovano l’auto con i finestrini sfondati: i rom hanno ripulito l’abitacolo. Anche in questo caso i derubati attivano il rilevamento satellitare dei dispositivi sottratti che, come per Luca Ioli, porta dritti al campo nomadi di via Candoni, alla Magliana.

Una vasta area — quasi 15mila metri quadri di terreno incolto — all’interno della quale è ubicato un campo rom. Una baraccopoli formata da un centinaio di container-baracche fatiscenti sprofondata nel degrado, nella sporcizia e nella quali vivono, o sopravvivono, circa 800 persone, di cui 200 minorenni. A quel punto i tre allertano le forze dell’ordine. Ma la risposta è sempre la stessa: «Ci hanno detto che purtroppo non sono potuti entrare nel campo per motivi di ordine pubblico».

La denuncia a Chabad

I tre hanno sporto formale denuncia, ma non si sono fermati a quello. Statunitensi di origine ebraica, si sono rivolti a Chabad, un’organizzazione ebraica mondiale. «Quando ci hanno contattato abbiamo cercato di aiutarli — spiega al Messaggero il rabbino Menachem Lazar — Non è la prima volta che capitano episodi del genere. È terribile che le forze dell’ordine non abbiano avuto modo di aiutarli. Si sapeva benissimo dove fosse la merce rubata ma nessuno è potuto entrare lì. Episodi del genere rovinano la sicurezza della città. La lotta alla microcriminalità dovrebbe essere una delle priorità per Roma».

I rom e le mazze da cricket

La precisa volontà, da parte delle forze dell’ordine, di non intervenire per restituire il maltolto ai derubati è diventata la prassi in queste situazioni. Qualche settimana fa una squadra straniera di cricket, sempre nei pressi di via Candoni, era stata derubata di tutte le mazze. «C’è stato chi per loro si è recato al campo e, dietro un compenso di denaro, pare sia riuscito a riottenere l’attrezzatura sportiva», spiega al quotidiano un residente della Muratella. «Alla riapertura dei lavori dell’Assemblea Capitolina chiederò un consiglio straordinario sui campi rom — annuncia dice Federico Rocca, consigliere comunale di Fratelli d’Italia — È inaccettabile che ci siano zone del genere dove non valgono le regole e dove le istituzioni non possono entrare».

Cristina Gauri

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1 commento

jenablindata 12 Agosto 2022 - 12:58

va a finire che ai cittadini saltano i nervi e cominciano a linciarli per strada:
già mi stupisco che le borseggiatrici seriali di milano non vengano gonfiate di sberle ogni volta che le trovano…

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