Reggio Emilia, 6 dic – “Da via J.B. Tito a via Norma Cossetto!”: questo lo striscione affisso dai militanti di CasaPound Italia a Reggio Emilia nella via intitolata all’assassino di migliaia di italiani. Così le tartarughe frecciate rispondono al vergognoso stop della commissione toponomastica alla delibera del consiglio comunale del capoluogo con cui si disponeva l’intitolazione di una via alla studentessa istriana torturata, stuprata e uccisa dai partigiani jugoslavi nel 1943.
La commissione toponomastica blocca via Norma Cossetto
“La commissione toponomastica di Reggio Emilia – denuncia Simone Gandolfi, esponente del movimento nel territorio reggiano – sta cercando di far ‘dimenticare’ ai cittadini quella che è stata la decisione del consiglio comunale, in data 14 settembre di quest’anno, di intitolare una via a Norma Cossetto, giovane donna torturata, stuprata ed uccisa dai partigiani titini, gettata ancora viva nella foiba di villa Surani ad inizio ottobre del 1943”. Nel suo verbale in data 27 ottobre, la commissione infatti chiede che vengano “integrate notizie storiche che avallino tale richiesta”, e decide di “sospendere ogni parere in attesa di formalizzare la richiesta alla Presidenza della Repubblica”.
“Commissione vuole fare revisionismo contro decisione del Quirinale?”
L’esponente di CasaPound fa presente che “la stessa Presidenza della Repubblica nel 2005 concesse la medaglia d’oro al merito civile a Norma Cossetto. Ne dobbiamo dedurre – si chiede – che la commissione toponomastica di Reggio Emilia voglia fare revisionismo storico contro una scelta nientemeno che del Quirinale?” Una posizione secondo Gandolfi “inammissibile: un consiglio comunale eletto con il voto dei cittadini ha quindi meno valore di una commissione?”, si chiede la tartaruga frecciata.
Nel capoluogo tuttavia c’è via Tito. “Nella città di Reggio Emilia però, esiste una via intitolata all’assassino ‘morale’ di Norma, alla persona che decise di far uccidere migliaia di persone con la sola colpa di essere italiani. Il nostro movimento – conclude – non starà a guardare e, oltre allo striscione, ci siamo recati in via Tito per ‘eliminarla’. La stessa è stata intitolata a Norma Cossetto, dato che evidentemente la commissione non è in grado di svolgere il proprio lavoro”.
Via Tito diventa via Norma Cossetto
Adolfo Spezzaferro
3 comments
Fatto bene!
OTTIMA iniziativa .
ma …. possibile che in ITALIA esistano “ancora” vie dedicate al CRIMINALE infoibatore ????
[…] della tragedia delle foibe. Norma fu torturata, stuprata e uccisa dai partigiani jugoslavi. Una ragazza di soli 23 anni che fu gettata viva, dopo atroci abusi, nella foiba di villa Surani assieme a decine di altri connazionali durante la notte del 4 ottobre 1943, per la sola colpa di […]