Roma, 3 mag – Un missile che sarà “come uno tsunami” sulle coste della Gran Bretagna. La minaccia, per fortuna, non viene direttamente dal Cremlino, ma da una televisione russa, come riporta Tgcom24. Ma c’è poco da stare allegri.
Le dure dichiarazioni britanniche
Gli scontri verbali tra Londra e Mosca, nelle ultime settimane, si sono intensificati. E non accennano a placarsi. Per ora, sono “solo” parole. Quasi solo parole a dire il vero, visto l’impegno militare del Regno Unito nel sostegno all’Ucraina. Comunque sia, episodi sintomatici di una situazione che sembra peggiorare, tassello dopo tassello, giorno dopo giorno.
È ancora Boris Johnson ad accendere la miccia, in maniera simile al suo ministro della Difesa James Heappey il quale, solo una settimana fa, aveva dichiarato “legittimo” colpire la Russia con le armi occidentali. Ma dagli ambienti russi si risponde anche stavolta triplicando, rilanciando come in una pericolosissima mano di poker in cui ci si gioca tutto, con il rischio di rimanere – tutti – al verde. Per utilizzare una metafora fin troppo generosa. Il primo ministro britannico prima rassicura, poi attacca di nuovo, durante la trasmissione Good Morning Britain sul canale Itv: “Non intendiamo provocare alcun cambiamento geopolitico a Mosca. Ma siamo stati i primi a spingere il resto del mondo a emanare sanzioni anti russe perché vogliamo porre un termine alle sofferenze del popolo ucraino”. Poi aggiunge: “Noi abbiamo avuto un ruolo guida per spingere il mondo verso un pacchetto di sanzioni più dure”.
Il “missile tsunami” che potrebbe colpire le coste britanniche
E arriviamo al famigerato “missile tsunami”, come si potrebbe soprannominare per abbreviare. L’affermazione viene durante una trasmissione in onda su una tv di Mosca, dove il conduttore Dimitry Kiselyov ha parlato appunto di un missile, il Poseidon, in grado di “innescare uno tsunami radioattivo di 500 metri che potrebbe spazzare via il Regno Unito”. Poi ha aggiunto: “L’esplosione del siluro termonucleare vicino alla costa Gb causerà uno tsunami gigante, alto fino a 500 metri. Viaggia a una profondità di 1 km e ad una velocità di 200 km all’ora. Non c’è modo di fermarlo”.
E mentre proferisce queste parole, Kiselyov mostra una mappa con la Gran Bretagna “cancellata”. Le frasi diventano ancora più dure proseguendo nel discorso: “Questo maremoto è anche un vettore di dosi estremamente elevate di radiazioni. Inondando la Gran Bretagna, trasformerà tutto ciò che resta di loro in un deserto radioattivo, inutile per qualsiasi cosa”. Viene nominato pure Sarmat 2, l’ultimo missile nucleare russo che è stato testato due settimane fa: “L’isola è così piccola che un missile Sarmat è sufficiente per affondarla una volta per tutte”. Questo perché esso “è in grado di distruggere un’area delle dimensioni del Texas o dell’Inghilterra. Un solo lancio, Boris, e non c’è più l’Inghilterra“.
Non sembrano esserci margini per l’avvio di un dialogo tra le due parti. E le due parti, come ormai sanno tutti, non sono l’Ucraina e la Russia. Ma l’intero blocco occidentale contrapposto al Cremlino. C’è da avere davvero paura.
Stelio Fergola