Sassari, 5 lug – Giornalisti, intellettuali radical chic, centri sociali, antirazzisti e antifascisti in servizio permanente effettivo si erano già gettati come sciacalli sulla notizia, lieti di poter alimentare con un altro episodio la campagna mistificatoria che dalle elezioni del 4 marzo 2018 in poi, farnetica di un’Italia xenofoba e intollerante fomentata da Salvini e dalla montante marea “fascio-leghista”.
Il caso appariva ghiotto: il 2 luglio scorso una ragazza nigeriana, davanti ad un ufficio postale di Sassari, sarebbe stata insultata e apostrofata malamente e con frasi “razziste” da un giovane del posto, che le avrebbe strappato di mano e spezzato il postamat, portato via il cellulare, per poi tirarla per i capelli e malmenarla. A quel punto sarebbero intervenuti gli agenti della Polizia e la nigeriana sarebbe stata persino portata al pronto soccorso.
Immediata la reazione delle associazioni antirazziste come “Acos” e “Diritti al cuore”, che tramite i loro legali hanno assistito la nigeriana nella presentazione della denuncia, del sindaco di Sassari Nicola Sanna che, come da copione, ha condannato “con fermezza” il gesto esortando “la città tutta a reagire”, nonché di vari “intellettuali” e politici progressisti. Non è mancato il consueto sit-in di protesta delle associazioni, tenutosi il 3 luglio davanti all’ufficio postale di via Bogino a Sassari. Le testate on line sarde, da Cagliari Pad a Casteddu on line, da Sardinia Post, fino ai due quotidiani dell’isola, L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna, senza eccezioni hanno rilanciato la notizia senza minimamente preoccuparsi di verificarne la veridicità e soprattutto di attendere l’esito degli accertamenti delle forze dell’ordine, con particolare riferimento a filmati delle telecamere dell’ufficio postale.
Ieri la smentita della Questura: nessuna aggressione razzista, al contrario è stata la nigeriana ad aggredire il giovane sassarese. Dalle telecamere della banca si vede che i due discutono davanti al bancomat, in quanto, come è stato accertato, la nigeriana pretendeva di non rispettare la fila e passare prepotentemente avanti a tutti. Di fronte alle rimostranze del sassarese, dal video emerge che la donna ha aggredito il suo interlocutore con calci e morsi, costringendo il connazionale a difendersi.
Come volevasi dimostrare. L’ampio fronte progressista, politicamente corretto, antifascista, antirazzista e chi più né ha più né metta, raccoglie in terra di Sardegna e a Sassari l’ennesima figuraccia, a testimonianza della profonda distanza che ormai separa questi personaggi dal comune sentire del nostro Popolo.
Carlo Altoviti

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3 Commenti

  1. Sinistri ignobili, nullafacenti e parassiti, vivacchiano e si arricchiscono con le loro pseudo associazioni di ermafroditi del cavolo………xenofobi contro gli italiani, traditori della patria e indegni esseri decerebrati. Auguri.

  2. come col caso Mancini: se è il nero ad aggredire, il razzista è sempre il bianco che ha usato la violenza, anche per difendersi…

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